22 novembre 2014

La logica ti porta da A a B. L’immaginazione ti porta ovunque (cit.)


Bentornati!
Sono passati pochi giorni dall'ultimo post, ma in queste ore ne sono successe davvero tante :D

Per questo motivo ho deciso di anticipare un pochino i tempi e di tornare già a parlarvi dei vari giocattolini sotto la mia lente di ingrandimento.

Inizia qui una nuova puntata after the buzz.

L'ultima volta (qui) avevo iniziato con la start-up finlandese jolla. E anche oggi non posso non partire dall'analisi di quanto avvenuto sul palco dello SLUSH 2014.


Erano le 9:30 (ora italiana) di mercoledì 19 novembre 2014.
Marc Dillon (Co-Founder ed Head Of Software in jolla) saliva sul Silver Stage della fiera dedicata alle start-up finlandesi.

La stessa vetrina era stata utilizzata un anno prima (Blue Stage) per la presentazione al mondo dello smart-phone jolla (recensione) #anewbeginning, e due anni prima (Main Stage) per l'introduzione di Sailfish OS (recensione) e del movimento #unlike.

Quest'anno jolla era una realtà ben più nota rispetto agli inizi, e l'attesa per quei 20 minuti era forte.

Dopo un veloce riepilogo degli eventi passati (mercati raggiunti, nuovi partner, il launcher Stella e così via), è stato riprodotto il seguente video:


Lo jolla tablet è stato annunciato. E con esso il nuovo tema #peoplepowered.

Il tablet è in versione mini:
  • dimensioni: 203 x 137 x 8.6 mm
  • peso: 384g
  • display: 7.85" multitouch (5 dita) capacitivo IPS LCD, QXGA 2048x1536 px (330 ppi), 16M colori
  • memoria: 32GB espandibili con MicroSD fino a 32GB, e 2GB di RAM
  • SoC: architettura 64-bit Intel, 1.8 GHz Quad-Core
  • batteria: 4300 mAh non removibile
  • connettività: 802.11 a/b/g/n, BT 4.0 EDR HS, microUSB 2.0, A-GPS con GLONASS, jack audio standard 3.5mm 4-pin
  • sensori: accelerometro, di luminosità e di prossimità
  • camere: posteriore da 5 mpx (1080p@60fps), frontale da 2 mpx
  • OS: ovviamente spinto da Sailfish in versione 2.0
  • altro: al momento non è chiara la presenza o meno di NFC, LED di stato, RadioFM etc...


Il dispositivo (dal design ricercato) ricade nella fascia media del mercato, un po' come fu per lo smart-phone, ma questa volta il prezzo richiesto è sicuramente più adeguato all'offerta. L'unico "problema" è che non è acquistabile, bensì finanziabile sulla piattaforma di crowd-founding Indiegogo.

Ed è qui che il people powered trova completa spiegazione: il dispositivo verrà realizzato grazie al finanziamento delle persone, di coloro che sono veramente interessati al prodotto e che fin da ora sono disposti a scommettere su di esso. E, soprattutto, pronti ad aspettare fino a maggio 2015 per metterci sopra le proprie zampe!

Il costo è passato dai 189$ agli attuali 209$, a seconda dei batch messi a disposizione di volta in volta (e a cui dovranno essere aggiunti 20$ per la spedizione, oltre alle tasse nazionali). Ed un blocco è stato dedicato appositamente per gli acquirenti da Canada e Australia.

Inutile dire che la campagna, attualmente in corso, è stata un successo fin dalle prime ore: l'obiettivo era di ottenere 380.000$ in una 20ina di giorni... in 37 ore è stato raggiunto 1 milione di dollari (e la cifra è in aumento...).



La notizia di un tablet, però, non ha acceso alcun interesse particolare su di me.
Anzi, a meno di cambiamenti in corsa, sembra essersi persa per strada pure la modularità, a mio avviso il vero punto di forza dello jolla phone (vedi qui e qui).

In un mercato in cui i tablet stanno vendendo meno ed in cui perfino il leader (Android) fa fatica ad avere applicazioni ottimizzate per schermi grandi, mi aspettavo qualcosina di più. Puntare su quelle stesse app Android per ottenere un ecosistema decente, quando le stesse non sono ottimizzate per il loro ambiente nativo, è una mossa forse azzardata.
Certo, da qualche parte si deve anche partire per allargare il parco macchine supportato, e la scelta di un diplomatico 7.85" un pochino aiuta a non far sembrare troppo lo spazio a video sprecato...

Ma siamo certi che non potesse essere fatta qualche mossa più saggia o innovativa?

L'idea che, nei giorni di attesa per l'evento, mi era balzata alla mente era quella di una specie di TOH-schermo agganciabile allo smart-phone. Con il supporto nativo sul sistema operativo per il passaggio da risoluzione telefono a quella tablet (una sorta di Asus Padfone, per capirci) si potevano avere entrambi i prodotti e anche qualcosa di più della solita tavoletta.
Inoltre, differenza fondamentale con la soluzione Asus, sistema operativo e dispositivo sarebbero stati sviluppati dalle stesse persone, con il vantaggio di creare una miscela completa anziché una semplice aggiunta realizzata alla meno peggio.

Gli unici aspetti interessanti, per me, sono stati tre:
  1. il rafforzarsi di jolla come brand, tanto da destare un interesse elevatissimo a livello globale (finalmente jolla arriverà anche in USA, Canada ed Australia!);
  2. il passaggio da "movimento differente da tutto il resto" (unlike), a quello "spinto dalle persone e per le persone" (people powered);
  3. l'ampliamento delle architetture supportate da Sailfish OS (ora anche a 64-bit) e l'arrivo, nei prossimi mesi, della versione 2.0 (che non vedo l'ora di provare!).



La start-up non è stata l'unica a presentare un tablet durante la vetrina finlandese.

Ironia della sorte, l'azienda da cui tutto il movimento jolla è iniziato, sto parlando ovviamente di Nokia, ha aperto le danze il giorno prima (il 18 novembre) presentando anch'essa una tavoletta, questa volta basata su Android 5.0 Lollipop.


La notizia ha fatto scalpore, ovviamente: la vendita a Microsoft della divisione mobile, il divieto di vendere smart-phone a marchio Nokia fino alla fine del 2016, e la perdita di tantissimi ingegneri che nel corso degli anni avevano fatto dell'azienda finlandese quel brand che noi tutti conosciamo...

Nessuno pensava che Nokia sarebbe stata in grado di tornare così velocemente sul mercato (in realtà il tablet uscirà nel Q1 2015). Ma soprattutto, dopo le dichiarazioni degli ultimi giorni, nessuno pensava ad un prodotto consumer.


E, infatti, così non è sarà. L'N1, il tablet presentato da Nokia, è stato sì approvato in Finlandia, ma progettato, realizzato e, in futuro, venduto dalla cinese Foxconn (che si dovrà occupare anche di assistenza e supporto). La stessa azienda che produce gli iPad e gli iPhone per Apple ed una miriade di altri prodotti elettronici ha ottenuto il benestare per stampare il noto brand su un prodotto che al momento è una grande incognita.

Nokia torna quindi sul mercato consumer, lo fa con un tablet, lo fa con le proprie regole e noi speriamo che da questa nuova idea di business possano uscire prodotti ottimi ed innovativi come fu nel passato.


E jolla?
Continuerà nella sua strada, ma si dice aperta alla collaborazione: il CEO dell'azienda ha affermato che jolla al momento non ha certo il potere di inondare il mercato di prodotti, ma tutti gli sforzi sono incentrati nell'evoluzione e sviluppo di Sailfish OS. E se Nokia vorrà, ci sarà sempre spazio per una collaborazione in casa.


L'euforia di questi giorni per il successo della campagna su Indiegogo ha spinto jolla ad offrire in via eccezionale (fino al 25 di novembre) uno sconto da 100€ sull'acquisto del proprio smart-phone dallo store online.
Mentre l'importatore italiano, RCH, ha ufficialmente ribassato a 299€ il prezzo del dispositivo.



Ultime brevi note sull'ecosistema che ruota attorno alla start-up finlandese:
  • il porting di Sailfish OS su dispositivi Android procede, ed in questa pagina potete vederne lo stato dell'arte;
  • un hero ha effettuato la speciale donazione da 2500€ per la campagna di crowd-founding della TOHKBD, in questo modo tutti i finanziatori avranno la possibilità di scegliere il colore ed eventualmente un messaggio stampato sulla propria TOHKBD, anche se in precedenza non avevano scelto queste opzioni (chiaramente più costose);
  • i lavori sulla realizzazione della TOHKBD procedono a gonfie vele;
  • stanno iniziando le spedizioni per chi aveva ordinato le SolarTOH!



Parlando di start-up, passiamo a pebble.

Finalmente l'attesissimo aggiornamento firmware 2.8 è stato rilasciato e con esso sono arrivate tante novità!

Tanto per cominciare ora gli smart-watch di pebble (recensione dello steel / dopo 6 mesi d'uso) supportano 80 lingue, così finalmente non ci saranno più i quadratini al posto di lettere accentate e degli altri simboli.

In più anche su Android tutte le notifiche verranno gestite dalla app companion, senza la necessità di installare applicazioni di terze parti! E la Pebble App è stata completamente riscritta in modo da essere più fluida e funzionale.




Oltre alla mano della casa madre, sono state rilasciate applicazioni di terze parti appositamente realizzate per pebble: endomondo ha aggiunto il supporto, così come PayPal!

In un mercato in cui la vendita degli indossabili è in forte crescita e con l'imminente arrivo dello smart-watch di Apple, due killer application come le sopracitate non possono che dare ancora più credito a chi continua ad indicare pebble come il re degli smart-watch.



Motorola non è da meno parlando di aggiornamenti: alcune delle sue applicazioni, pubblicate sul Play Store di google, hanno ricevuto interessanti nuove funzionalità.

Fotocamera e Galleria hanno avuto un aggiornamento dell'interfaccia in chiave material design. Oltre a qualche piccola features in più. Ma anche Alert è stata aggiornata.




Il rollout dell'update a Lollipop non è ancora iniziato, ma speriamo che porti con sé anche la soluzione ad un bug fastidioso che sembra essere presente su tutte le varianti del moto g (recensione / dopo 6 mesi di uso).
Sembrerebbe, infatti, che il sistema sia troppo aggressivo con le applicazioni in background, e che tenda a killare tutti i processi in secondo piano, anche se attivi da poco.

Nonostante la facile scusa della presenza di un solo GB di RAM, in realtà la causa di tutto dovrebbe essere proprio il sistema con la sua tendenza a pulire la memoria nonostante ci sia ancora parecchio spazio a disposizione.

Ad essere sincero non mi sono mai accorto di simili problemi, ma tanti utenti stanno lamentando la cosa, probabilmente coloro che fanno uso pesante di applicazioni esose di risorse.


Visto che siamo in tema lancio di nuovi prodotti, anche motorola ha annunciato un nuovo companion per il nostro smart-phone: il keylink. Sulla stregua dei power pack lanciati in estate, questo nuovo aggeggino ci permetterà di trovare facilmente le chiavi con il nostro telefono e viceversa.



Sempre in tema update, google ha provveduto ad ampliare il catalogo di immagini utilizzate come sfondo per la home del chromecast (recensione / dopo 6 mesi di uso): anche le spettacolari immagini della NASA saranno riprodotte sul televisore!

Più utile, forse, è però l'update rilasciato per Chrome OS (quindi per i Chromebook) che porta il supporto per la pennetta in Drive.

Infine, spostandoci un po' verso i competitor, sembra che anche Intel abbia in serbo un concorrente per il dongle di google, e che Amazon stia avviando la vendita della sua Fire TV Stick.



L'ho lasciato per ultimo, ma anche per il oneplus one (recensione) ci sono un paio di novità:
  • è stato pubblicato il Bacon Root Toolkit, un tool che facilita di gran lunga lo smanettamento con il dispositivo: e vai col modding!
  • il CEO di oneplus, Carl Pei, ci spiega (finalmente con parole chiare) il perché della necessità del fastidioso sistema ad inviti/preordini;
  • il lancio in India è ormai ufficiale, in collaborazione con Amazon.


Bene anche per oggi è tutto!
A presto!