16 luglio 2015

Lei non ha molti amici vero? (cit.)


Ciao ragazzi!
L'ultimo mese è volato: siete pronti ad una nuova puntata after the buzz (qui la precedente)?

Quest'oggi, dopo la breve parentesi dedicata al google cardboard (recensione), voglio tornare a parlarvi degli altri dispositivi attualmente sotto la mia lente di ingrandimento, così da aggiornarvi sullo stato dell'arte del mondo che ruota attorno agli stessi.

Andiamo a scoprire cos'è successo durante gli ultimi 30 giorni.

Dato che sono passati 6 mesi da quando l'ho spacchettato, è arrivato il momento di tornarci su in dettaglio. Mi riferisco al mozilla flame (recensione) e al sistema operativo che lo muove, Firefox OS (recensione).


Tutto ciò che concerne l'incarnazione mobile della volpetta rossa infuocata è facilmente suddivisibile in due parti ben opposte: in una tutto sembra andare molto a rilento e che quasi non ci sia molto da dire o da ascoltare; nell'altra ci sono novità continue ed aggiornamenti costanti.

Se, infatti, da un lato i dispositivi ad oggi sul mercato sono fermi a versioni preistoriche dell'OS (c'è chi è bloccato addirittura alla versione 1.1!), dall'altro i rami di sviluppo sono costantemente aggiornamenti con modifiche e nuove funzioni.

Questa situazione è solitamente considerata la "normalità" in progetti open-source. Ma nel caso di Firefox OS mi sembra che ci sia poco trasporto da parte dei vari player interessati nel progetto stesso, e che mozilla sia lenta nello stabilizzare le funzionalità.

In più, noto una frammentazione o confusione generale eccessiva.
Un esempio? Si parla in questi giorni di un ipotetico ramo 2.5 che dovrebbe essere completato, forse, entro fine del 2015! Ma allora il ramo 3.0 già avviato (senza contare i 2.1 e 2.2 rimasti lì appesi)?

Non notate un certo disordine? Magari è solo la mia impressione...
Le versioni stabili più diffuse sono la 1.1 e la 1.3 rilasciate diversi mesi fa (rispettivamente agosto 2013 e marzo 2014), della 1.4 (agosto 2014) non se n'è praticamente mai sentito parlare. Il firmware 2.0 (in commercio teoricamente sui nuovi dispositivi) è stato chiuso a fine 2014 - inizio 2015, ma il suo rilascio definitivo ufficiale non è ancora avvenuto.

E poi ci sono i suddetti rami in sviluppo o da poco completati: il 2.1 (il cui codice dovrebbe essere stato ultimato ad inizio 2015), il 2.2 (che dovrebbe essere stato completato a fine Aprile) ed il 3.0 (pianificato per un non ben precisato futuro) che non si sa quando (e se) verranno rilasciati definitivamente.

Il flame, dispositivo per lo sviluppo, gode di tutti i firmware esistenti e per lo stesso è possibile creare build custom e quant'altro. Esso rimane la miglior scelta possibile per provare l'OS di mozilla. Ma allo stesso tempo è un dispositivo non adatto ad un pubblico ampio ed oltretutto è estremamente difficile trovarne uno sul mercato.

Nel video seguente tutte le mie considerazioni sul dispositivo e sul progetto di mozilla negli ultimi sei mesi:



Certo è che l'ente sta affrontando una fase di transizione importante, e che probabilmente la stessa è anche la causa dei ritardi nel rilascio e stabilizzazione dei nuovi rami dell'OS. Come avevamo visto nella precedente puntata, varie figure chiave sono andate via e vi è stato un cambio decisivo nella strategia da seguire da qui ai prossimi mesi: niente più smart-phone super economici, ma uno sguardo più attento alle funzionalità implementate e da implementare. E, forse, anche l'arrivo di una qualche compatibilità con le applicazioni scritte per Android.

Mozilla, inoltre, punterà sempre più sulla realtà virtuale, sull'IoT ed ingrandimento della famiglia di prodotti (tra TV, dongle multimediali ed altri dispositivi), nonché -ovviamente- tenterà di recuperare il gap ancora oggi esistente con le altre piattaforme più diffuse.

Ce la farà? Io spero di sì: più scelta c'è sul mercato, più noi consumatori possiamo trovare ciò che ci rispecchia. Ma soprattutto i produttori dovranno migliorare e perfezionare la propria offerta.

Finora, purtroppo, la casa della volpetta rossa non è riuscita a dare un senso completo al suo operato nel campo mobile. Il sistema è ancora acerbo, nonostante i 2 anni sul mercato, e l'ecosistema è frammentato (alcuni dei partner hanno addirittura "chiuso bottega") e non particolarmente attraente per gli sviluppatori: il rischio è che se non riuscirà a ritagliarsi una fetta precisa del mercato, tutti gli sforzi finora fatti saranno stati vani. Con rischiose conseguenze per l'ente stesso.


Altri tre player che tengo d'occhio si trovano in situazioni similari a quella di mozilla: sto parlando di jolla, pebble e canonical.


Qualche giorno fa ho pubblicato il mio resoconto dopo un anno di utilizzo dello jolla, da allora ci sono stati un paio di interessanti accadimenti.

Tanto per cominciare è giunto il supporto a Flattr sullo store ufficiale di Sailfish OS (recensione). Cos'è? Una piattaforma di micro-pagamenti che permette di sostenere gli sviluppatori.
A mio avviso un'ottima occasione per supportare i progetti ad oggi esistenti e per invogliare nuovi sviluppatori a creare applicazioni native per la piattaforma.

Piattaforma che è stata scelta ufficialmente dal Ministero delle Telecomunicazioni russo. Un'ottima notizia ed una grande sfida per i ragazzi finlandesi!
Jolla ha deciso di concentrare definitivamente tutti gli sforzi nella sola ottimizzazione, sviluppo, ricerca ed offerta in licenza agli OEM del suo sistema operativo. Una nuova costola dell'azienda nascerà in autunno e si occuperà della creazione di eventuale nuovo hardware.
Questo il comunicato stampa pubblicato in merito.



Per questo motivo durante il MWCS2015 (il Mobile World Congress di Shanghai), in corso proprio in questi giorni, la piccola realtà finlandese sta svelando le carte in tavola: nuovi partner per la creazione di telefoni certificati Sailfish OS 2 e road-map finale per il completamento dell'OS.



Ma Jolla non si è fermata qui ed ha anche iniziato il rollout dell'update 1.1.7.24 (Björnträsket) per gli early-adopters: fondamentalmente si tratta di patch volte alla stabilizzazione dell'OS in attesa (lunga attesa) della commercializzazione del tablet e della chiusura del ramo 2 del sistema operativo. In più qualche interessante funzione aggiuntiva per chi utilizza applicazioni Android.

Tre progetti interessanti dalla community in arrivo sono: Saera (una sorta di Siri), Whatsup 0.1-9 (l'ormai ben famoso client non ufficiale per Whatsapp) e, finalmente, SailorGram (un client open-source per Telegram!, speriamo migliore di Jollagram).



Ultime due curiosità riguardano il mondo degli accessori ed i recenti speech/talk di/con Stefano Mosconi in Italia.
Per quanto riguarda i primi, sul blog ufficiale è stato pubblicato un post per spiegare cos'è Latsu e come nascono i loro prodotti, nonché in questo articolo potrete sapere tutto ciò che c'è da sapere in dettaglio sulla TOHKBD (che nel frattempo ha superato le 1000 spedizioni!).
Per i secondi, invece, Stefano ha partecipato al TEDxPompeii 2015 nonché è intervenuto in una puntata di RNext, portando le proprie testimonianze su jolla ed il mondo delle start-up.



E visto che di start-up non si finisce mai di parlare, che sta succedendo dalle parti di pebble?

Dopo il recente talk tenuto da Eric Migicovsky sulla storia di pebble e dei primi prototipi realizzati, finalmente sono iniziate le spedizioni del time (e presto partiranno anche quella della sua variante steel), il successore del primo modello commerciale dello smart-watch dell'azienda.


E mentre per questo device è stato rilasciato un aggiornamento firmware (in versione 3.1), noi rimaniamo in attesa del momento in cui potremo provare le magie della Timeline anche sul nostro "vecchio" steel (qui il mio resoconto dopo un anno di utilizzo).



Parlando di aggiornamenti firmware, non dovrebbe mancare troppo al rilascio dell'OTA-5 di Ubuntu Touch (recensione) per il bq aquaris e4.5 (recensione).

Gran parte dell'attenzione ultimamente è stata rivolta al lancio anche in Europa del meizu mx4 in versione ubuntu, e dei due modelli di bq (l'e4.5 e l'e5) si è un po' persa traccia. Se non la pubblicazione del manuale d'uso in formato elettronico per il nostro prode, e sembrerebbe l'arrivo in vendita nella catena Media Market.

Del resto si è un po' tutti in attesa del vero primo prodotto pensato per Ubuntu Touch e per la convergenza, che dovrebbe arrivare per fine anno...

Nel frattempo, giusto per chiarire un po' la situazione corrente, canonical ha creato un portale unificato per tenere traccia di tutti gli smart-phone attualmente in commercio con il proprio sistema operativo.



Parlando di Ubuntu Touch in generale, sono stati pubblicati, su di un blog che segue da vicino l'evoluzione della piattaforma, alcuni post relativi allo stato di avanzamento nello sviluppo di apps native (e non): stato relativo a maggio e quello relativo a giugno. Può valerne la pena darci un'occhiata per capire cosa sta accadendo.
Qui, invece, trovate la pagina ufficiale (da poco creata) per collaborare allo sviluppo delle applicazioni core.

Relativamente a progetti futuri, invece, canonical sta lavorando sia a idee per l'immediato (es. permettere l'utilizzo del linguaggio Go per la creazione degli scopes) sia a progetti più a lungo termine, come la sostituzione degli attuali pacchetti click e deb per i sistemi di aggiornamento delle applicazioni per l'OS, cercando di unificare il tutto con Snappy.

A differenza di mozilla, canonical sembra molto più sicura dei passi da compiere per il suo futuro, anche se il progetto generale è molto più ambizioso e complesso.

Anche per lei vale lo stesso discorso: riuscirà a crearsi una propria nicchia di interessati?
Inutile sottolineare che la speranza è proprio quella.



Chi, invece, c'è riuscita veramente a crearsela una nicchia è oneplus, la start-up cinese che in qualche modo ha sfruttato a proprio vantaggio social network e commercio elettronico per farsi un nome.

Questo è il mese del successore del one (recensione) e sicuramente gran parte dell'attenzione è stata riposta alla preparazione del suo gran giorno (programmato per il 27 luglio). Presentazione che avverrà in una non-meglio-specificata modalità in realtà virtuale: non vedo l'ora di scoprire cosa hanno progettato quei mattacchioni...

Del 2 sappiamo già diverse cosette, nel puro stile di oneplus, un dettaglio alla volta. Alcune sono ufficiali, altri meri rumors: sappiamo che costerà meno di 450$, conosciamo il suo processore (lo snapdragon 810 v2.1), abbiamo appreso che avrà un connettore USB Type-C ed un sensore di impronte digitali e che disporrà di ben 4GB di RAM LPDDR4. Sarà inoltre più piccolo del one anche se con una batteria più grande (da 3300 mAh), sarà dual SIM e ne è stato rilasciato un breve ed inutile primo video teaser.
Si ipotizza, invece, che sarà mantenuta la stessa diagonale del display del vecchio modello o che, forse, sarà leggermente più ampia (tra i 5.5 ed i 5.7"), che il device potrà giungere in 3 varianti (di cui una potrebbe essere mini) e che il corpo (o per lo meno il frame principale) del dispositivo sarà in metallo.

Visto che l'azienda cinese ha pensato alla realtà virtuale per la presentazione (e alla fidelizzazione dei propri utenti), una serie di cardboard personalizzati sono stati messi in vendita (e già spediti) sullo shop on-line (terminati in sole 12 ore).

Non c'è che dire, i numeri sono sicuramente dalla parte del gruppo, che riesce con maestria a muovere l'interesse della rete -e non solo- (grazie anche alla collaborazione di personaggi famosi sul web) verso il proprio operato.

Tanto di cappello!



Ed il one che fine ha fatto?
Per il momento è esaurito sullo store ufficiale. Le vendite saranno state "facili" visto che non erano più previsti inviti per il suo acquisto (che purtroppo torneranno con il successore, anche se ci sarà una corsia preferenziale per gli acquirenti del one) e visto che rimane ancor oggi uno dei migliori dispositivi per rapporto qualità/prezzo presenti sul mercato.
Sullo store, inoltre, sono finalmente state aggiunte anche nuove back-cover sostitutive.

Sia la community che il supporto ufficiale continuano a sfornare aggiornamenti, patch e MOD.
Con l'update YNG1TAS2I3 per la CyanogenOS sono state inserite correzioni per tre anomalie importanti, tra cui nuovamente un tentativo di fix per il touch-screen che continua a dar problemi a tanti utenti.
Lo stesso fix era già presente anche nell'update 1.01 di OxygenOS, il sistema operativo ufficiale ed alternativo per il quale ora è presente un tool automatico per la sua installazione.

Rimanendo nel territorio dei firmware ufficiali, visto che il one ne dispone di più di uno, anche la HydrogenOS inizia a venire allo scoperto: era stata presentata qualche tempo fa, ma ancora non era pronta al lancio sul mercato cinese (il quale lancio avverrà in concomitanza con quello del oneplus 2).
Su XDA, però, è apparso un primo porting di quel sistema operativo, per cui se voleste provarlo date uno sguardo qui.

Se foste, invece, interessati ai firmware custom, qui trovate la prova della OmniROM basata su Android 5.1.1 per il one.



Parlando di Lollipop, non posso non tirare in ballo motorola ed il suo moto g (qui il mio resoconto dopo un anno di utilizzo).

Finalmente qualcosa si sta smuovendo: i modelli X 2013 e G 4G 2013 stanno ricevendo Android 5.1, quindi ormai sarà questione di giorni per avere l'ultima versione del robottino verde anche sul primo modello G arrivato sul mercato.
Del resto presto sarà presentata la terza iterazione (G 2015) che giungerà sul mercato proprio con il firmware 5.1.1...

Motorola, intanto, ha avviato una promozione dedicata anche all'Italia (valida da fine maggio a fine agosto) per la quale acquistando (o avendo acquistato dopo la data di inizio) uno dei dispositivi dell'azienda sarà possibile avere indietro una determinata somma (sotto forma di bonifico) in base al prodotto di interesse.

Finalmente un ritorno con offerta dedicata anche al Bel Paese!



Chi di offerte dedicate, invece, non ha fatto mai elemosina è google con contenuti per il suo chromecast (qui il mio resoconto dopo un anno di utilizzo).

Proprio in questi giorni, infatti, i possessori del dongle multimediale possono avere gratuitamente un film a noleggio da scegliere nel catalogo del Play Movies. Ricordatevi di controllare spesso la pagina https://cast.google.com/chromecast/offers/ perché capita di trovare interessanti promozioni o sconti!

A parte ciò, nuove applicazioni famose hanno aggiunto il supporto al chromecast: OneDrive ad esempio per foto e video salvati sul cloud, ma anche Solid Explorer per i file locali. Insomma sempre più possibilità per interagire con la soluzione pensata da BigG per l'intrattenimento domestico.

Essa sta sicuramente diventando sempre più il punto di riferimento, tant'è che anche i votanti per gli Emmy Awards ne riceveranno uno con relativa app per la riproduzione (in esclusiva) dei film in concorso: si parla di un contratto pluriennale per l'utilizzo di questa nuova tecnologia, volta anche all'eliminazione dei DVD e diffusione di copie pirata dei film.

Ad ogni modo, se ancora non vi avesse convinto la soluzione di BigG non temete: di alternative ce ne sono davvero tante (ad esempio Amazon ci prova ancora)!

Nel frattempo, google ha iniziato la commercializzazione (per lo meno in USA) di un adattatore ethernet al fine di permettere l'utilizzo del chromecast anche a chi non dispone di una connessione Wi-Fi.



Bene, anche la lunga puntata di oggi è terminata!
Non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo post qui sul blog.

A presto!