13 aprile 2017

Il gioco è iniziato (cit.)


Ebbene sì: gli ultimi 12 mesi sono volati, e con essi si è concluso un intero anno in compagnia del raspberry pi 3 (qui tutti i miei focus sul dispositivo), il piccolo SBC della fondazione inglese raspberry pi destinato a rivoluzionare il mondo dei makers e del DIY.

Nel corso del tempo mi sono divertito a rivoltarlo come un calzino e a sfruttarlo per dar vita ad innumerevoli progettini fai-da-te; ma soprattutto mi sono avvicinato alle sue innumerevoli incarnazioni, cercando di riportarvi ogni mia scoperta.

Oggi è giunto il momento di fare un recap generale degli ultimi 365+ giorni passati in sua compagnia!


13 marzo 2016: unboxing, caratteristiche panoramica


A fine febbraio dello scorso anno la fondazione annunciava la disponibilità del suo ultimo, nuovissimo, single board computer. La mia curiosità verso quel mondo era in fermento da mesi e non potevo farmi sfuggire quell'occasione: preordinai il mio pi 3 al day one che in poco tempo veniva consegnato.

Nell'articolo che pubblicai qui sul blog nei giorni seguenti (con tanto di relativo video-focus) elencavo tutte le caratteristiche del dispositivo, nonché facevo una panoramica su Raspbian OS il sistema operativo ufficialmente supportato dalla fondazione che permette di smanettare ed imparare con i vari SBC di raspberry pi. Rimando all'articolo per maggiori dettagli.


28 marzo 2016: recensione - let's DIY!


Passate due settimane avevo le idee piuttosto chiare: il pi 3 era una bomba ed apriva a possibilità d'uso pressoché illimitate. Gli 8 milioni di dispositivi fino ad allora spediti tra le mani degli utenti (come somma di tutti gli SBC prodotti) avevano permesso la creazione di robottini, droni, impianti di video sorveglianza, sistemi di automazione, computer kit, stazioni meteorologiche, device IoT, laptop o semplici server/cloud domestici (ma non solo)...

Per questo motivo pubblicai sul mio canale YouTube un video-focus sulle prestazioni e sulle possibilità di impiego del nuovo micro-computer, chiedendovi anche come voi avreste voluto sfruttare il vostro pi 3.





Di seguito i vostri voti:


Il raspberry pi 3 non andava a sostituire i modelli precedenti, soprattutto il 2 che, infatti, rimaneva in vendita, ma vi ci si affiancava dando vita a nuovi usi che richiedevano hardware più performante e connettività integrata, soprattutto in vista dell'esplosione dell'IoT e della smart-home.

Le mie considerazioni furono:
Se dovessi dare un voto numerico su scala decimale per valutare il pi 3, beh sarebbe sicuramente un 9. Le infinite possibilità, la versatilità del dispositivo ed il prezzo davvero contenuto ne fanno un acquisto imprescindibile per chiunque voglia avvicinarsi al mondo della programmazione, del DIY o voglia mettersi in gioco.
Le uniche sbavature -generalmente trascurabili- sono l'incapacità di riprodurre filmati in 4K (cosa che alcuni competitor fanno) e l'aumento di consumo energetico e temperature [rispetto ai modelli precedenti] se sotto stress (a causa del nuovo SoC molto più potente rispetto al passato).

Rimando a quell'articolo per maggiori dettagli.


Aprile - Settembre 2016: tutorial, progetti da provare, smanettamenti a go-go!


A quel punto non c'era altro da fare se non metterlo sotto torchio: nei primi mesi successivi alla recensione iniziai a riportarvi idee, sistemi operativi e tanto altro da testare.
La fondazione, inoltre, approfittò del grande rumore causato dal lancio del pi 3 per aggiornare il pi zero alla revisione 1.3, con l'aggiunta del connettore per la videocamera.


Ogni volta che mettevo mano ad una nuova modalità d'uso del pi non esitavo a pubblicare un video-focus al riguardo. E così, dopo tante sperimentazioni, pubblicai anche qui sul blog un mega articolone riassuntivo con le varie modalità di utilizzo fino ad allora testate: gestione di più OS in contemporanea, pi 3 come PC domestico, IoT e sviluppo, uso a mo' di media center o come retro console, porting di Chrome OS o Androidtv, utilizzo come serverino domestico. In più accorpai tutte le domande che mi avevate posto nel corso delle settimane e pubblicai un apposito video di risposta ad esse, con anche qualche esempio d'uso ulteriore (es: home automation).

Ma gli smanettamenti non finivano lì: il successo del piccolo pi 3 aveva smosso la comunità dei makers, con una quantità di sperimentazioni condivisa impressionante! E forse per questo motivo, la fondazione decideva di mettere in vendita un apposito starter kit ufficiale pensato per i meno esperti.


7 ottobre 2016: sei mesi di pi 3 e P.I.X.E.L.


Senza neanche accorgermene erano trascorsi sei mesi, e la fondazione inglese aggiornava Raspbian OS donandogli una nuova (inter)faccia: P.I.X.E.L., fondamentalmente una rivisitazione grafica per il desktop environment, le fasi di boot ed una riorganizzazione dei pacchetti software forniti.
Ovviamente pubblicai un video-focus in cui mostravo tutte le novità e vi riportavo le mie considerazioni generali sull'ecosistema. Rimando all'articolo per maggiori dettagli.


Novembre 2016 - Marzo 2017: il successo e l'elettronica per tutti


A quel punto il pi 3 era diventato main-stream: non solo era possibile smanettarci a 360° in mille modi ma c'era anche chi gli aveva donato la possibilità di eseguire applicazioni x86 (con tanto di mio focus in merito).
Ora erano 11 milioni i single board computer spediti dalla fondazione raspberry pi e, mentre nintendo portava in commercio il suo NES classic mini che io mettevo in confronto con l'accoppiata pi 3 + Retropie, tre dei maggiori nomi nel mondo GNU/Linux rendevano compatibile la loro distribuzione di punta con il piccoletto: Fedora, Ubuntu Core e SUSE Linux erano ora ottimizzati per il pi 3 (con mio focus in merito). Ma non solo: anche google annunciava una variante di Android pensata proprio per l'SBC più famoso al mondo, rilasciando la prima developer preview di Androidthings (giunta in questi giorni alla terza release).

Mancava qualcosa: dovevo alzare l'asticella ed iniziare a valutare anche il lato programmabile. Per questo motivo iniziai con il procurarmi un display LCD (di cui presto vi farò vedere alcuni utilizzi) e ad informarmi su vari HAT esistenti e compatibili con i computer della fondazione. Fu a quel punto che scoprii un mondo che fino ad allora non avevo conosciuto: quello dell'uso del pi 3 a mo' di jukebox. Sì, esistevano DAC e tanti altri accessori acquistabili ed abbinabili a sistemi operativi pensati proprio per sfruttarli a 360°: non poteva mancare un mio focus in merito.

Intanto la fondazione lanciava sul mercato una versione aggiornata del compute module, chip pensato per uso industriale, allineandolo alla potenza del pi 3. E forte proprio del successo di quest'ultimo e dei vari single board computer arrivati sul mercato, anche asus si gettava nella mischia presentando la sua tinker board.


Ma io volevo sperimentare ed osare di più: iniziai la mia serie di tutorial che, grazie anche ai vostri contributi, sta crescendo. E così decisi di affiancare al pi 3 anche un pi zero (v1.3) per avere maggiore flessibilità. Pochi giorni dopo, però, ecco che la fondazione inglese ne annunciava una nuova evoluzione, il pi zero wireless. Beh, sapete come è andata: non mi sono fatto scappare neanche lui (qui tutti i miei focus sul dispositivo) e l'ho affiancato ai due fratellini per avere ancora più possibilità di manovra nel mondo dell'IoT e delle sperimentazioni che ci accompagneranno nei prossimi mesi.


Aprile 2017: il futuro


Sono 12.5 milioni i single board computer ad oggi venduti dalla fondazione inglese, tappa storica che ha portato il "prodotto raspberry pi" ad essere il terzo computer più venduto della storia, e da qui si potrà solo che salire.
Personalmente sono convinto che il mondo creato dalla fondazione sia magico: un dispositivo nato con lo scopo di avvicinare bambini e adulti all'elettronica e all'informatica, rendendo la sperimentazione un gioco da ragazzi e donando in cambio tanta soddisfazione. L'evoluzione tecnologica ha poi fatto sì che la potenza di calcolo sia arrivata a livelli così "elevati" che oggi un single board computer può essere utilizzato per i più disparati scopi: l'unico limite è la nostra immaginazione! Infatti, in futuro difficilmente vedremo evoluzioni hardware per gli SBC di raspberry pi: la maggior parte delle attività saranno rivolte all'evoluzione dell'ecosistema (software) che attorno ad essi ruota.

Nel seguente video, pubblicato sul mio canale YouTube, vi mostro come (al momento) io utilizzi il mio pi 3, soprattutto grazie al fatto di poter giocare con i due pi zero in mio possesso:



Dopo un anno di smanettamenti, test, prove e quant'altro (tutto documentato e riportato qui sul blog e sul canale YouTube) mi sembra di aver esplorato soltanto la punta di un iceberg immenso. Per questo motivo continuate a seguirmi perché sul pi 3 (e fratellini) avremo ancora tanto da dire...

Alla prossima!

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