27 febbraio 2016

Dove vai la notte? (cit.)


Ciao ragazzi!

Ora che l'ondata novità dal MWC2016 è passata (e su cui devo riflettere ancora un po' per digerirla), posso tornare ad occuparmi dei giocattolini che, invece, sono qui attorno a me.

Benvenuti perciò ad una nuova puntata afterthebuzz.

Tre settimane fa pubblicavo l'ultimo articolo di aggiornamento sui device in mio possesso ed oggi ho diverse notiziuole fresche fresche da raccontarvi.


Google Chromecast & AndroidTV


Sono trascorsi praticamente due anni da quando spacchettavo e recensivo il google chromecast: era il marzo del 2014 e quella pennetta in qualche modo rivoluzionò -o lo fece almeno in parte- la mia flebile relazione con il televisore.
Nel giro di un anno era chiaro come l'approccio intrapreso da BigG fosse vincente, e da pochi mesi (fine 2015) è arrivato sul mercato anche un successore per il piccolo dongle multimediale (in alcuni mercati sta arrivando solo in questi giorni).

Non c'è stato un solo momento di pausa nel continuo crescendo di interesse verso il chromecast: nomi famosi e meno famosi hanno aggiunto il supporto (in ultimo anche vimeo e runtastic) e l'ecosistema attorno al protocollo Cast è letteralmente esploso. C'è perfino chi, come spotify o wuaki.tv, ha lanciato promozioni che comprendono la pennetta di google in regalo o in sconto!

Ovviamente un successo così esteso ha anche risvegliato l'appetito dei competitor che ad oggi, però, non sono ancora riusciti a creare quel mix vincente che possa almeno provare a scalfire il predominio della soluzione pensata da google. C'è chi ha ceduto nel corso dei mesi e chi, come microsoft, non ha rinunciato: l'azienda di Redmond ci sta provando con la versione 2 del suo wireless adapter display, ma non è chiaro dove arriverà.


Chi invece la mia relazione con il televisore l'ha definitivamente cambiata è stata sicuramente la seconda piattaforma di google creata per rivoluzionare l'intrattenimento domestico: sto parlando di androidtv.

A differenza del piccolo dongle che richiede di avere sempre sotto mano lo smart-phone, il tablet o il PC per avviare i contenuti da consumare, l'incarnazione televisiva del robottino verde è direttamente integrata nel TV e questo le ha sicuramente facilitato il compito di superare la mia pigrizia innata.

Sarà poi che il philips 50put6400/12 (qui la mia recensione) ha dalla sua diverse carte, tra cui un'ottima qualità dell'immagine che può stregare (qua un video tutorial per migliore la resa), ma personalmente mi sono un po' allontanato dal chromecast e, quando ho voglia di rilassarmi, sfrutto i contenuti on-demand a portata di mano sulla home di androidtv.

O, volendo, posso giochicchiare a qualche titolo direttamente con il telecomando (videogames che con le Vulkan API in arrivo non potranno che migliorare). Ma marshmallow quando arriverà?


Piccola nota di servizio: anche se completamente estraneo al discorso, finalmente il 3D sui televisori domestici è morto!


Tornando in tema, dato che sono passati due anni dalla recensione (e dato che androidtv integra al 100% la tecnologia Cast che è alla base del chromecast), è giunta l'ora di salutare la piccola pennetta di google.
Quella di oggi sarà perciò l'ultima volta che vi riporterò aggiornamenti diretti (a meno di svolte epocali) anche se qualsiasi novità legata al quel mondo sarà comunque ripresa negli update riguardanti il philips 50put6400/12 ed androidtv.

Per questo motivo ho deciso di girare un video confronto tra le due piattaforme sviluppate da google per l'home entertainment, anche per rispondere ad una domanda che spesso mi avete posto: che differenza c'è tra i due sistemi e vale la pena investire su di un TV con preinstallato il robottino verde?

Tutte le risposte nel seguente video:



Chiusa la parentesi televisiva, si passa a quella mobile.


Ubuntu & Sailfish OS


Una marea di novità hanno circondato le due piattaforme alternative e indipendenti ancora -decisamente- attive sul mercato. E molte delle news sono arrivate dalla fiera di Barcellona.

Da una parte jolla -in lotta contro tutto e tutti- ha svelato nuove alleanze e ha dato una rinfrescata al brand.
Dall'altra canonical -con l'attenzione su di sé di gran parte dei media- ha mostrato gli avanzamenti in tutti gli ambiti in cui è impegnata.



La start-up finlandese ha tenuto una piccola conferenza al MWC2016 per mostrare alla stampa le ultime partnership strette ed il rebranding di Sailfish OS.

L'azienda sta cercando di ripartire con forza dopo le mazzate di fine 2015 estendendo l'operato al di fuori della cara e vecchia Europa: India ed Africa (aree in cui aveva già iniziato a muoversi negli anni passati), e-commerce e mobile-banking sono al centro della nuova strategia di jolla. E grazie alle partnership con intex e mi-fone durante il corso del 2016 dovrebbero arrivare nuovi dispositivi con a bordo proprio Sailfish OS e fortemente personalizzati per ogni specifico mercato.



Si parte dall'Oriente con aqua fish, dispositivo di fascia bassa (tutte le caratteristiche e un brevissimo unboxing) al quale è stato assegnato l'arduo compito di attrarre il maggior numero di utenti possibile nel crescente mercato indiano. Lo smart-phone (dual sim) arriverà sul mercato per la fine di Aprile e costerà circa 7.000 RS (meno di 100€). Difficilmente lo vedremo in Europa.

Sono proprio curioso di capire come andranno le vendite...

Intanto jolla non si dimentica completamente del Vecchio Continente e, se dal prossimo mese dovremmo avere maggiori dettagli sul fantomatico turing phone (forse), già ora sappiamo che fairphone sta attivamente valutando una partenership commerciale ufficiale per l'utilizzo di Sailfish OS sulla propria line-up di cellulari (cosa che al momento è un progetto della community).

Nelle prossime settimane riprenderanno anche gli update software per lo jolla phone (qui le mie considerazioni dopo un anno di utilizzo del device), per ora fermi al firmware 2.0.1 (qui la mia preview), con il probabile rilascio della versione Aurajoki (2.0.2).
Si ripartirà dalla lettera A per un nuovo inizio, così come la svecchiata ricevuta dal sito sailfish.org.


Ultime due note prima di cambiare argomento: Sailorgram è stato aggiornato alla versione 0.8 con tantissime novità e sono iniziati i rimborsi per chi aveva preordinato il tablet dal sito jolla.com e le spedizioni delle uniche 540 unità disponibili.


A photo posted by geek o NERD ? (@geekonerd) on

Ieri sera si è tenuto un incontro a Roma con i ragazzi della community italiana di jolla, e così ho avuto la possibilità di giochicchiare un pochino con il morto-vivente: lo jolla tablet...
Ma soprattutto è stata un'ottima occasione per conoscere tanti appassionati al mondo della tecnologia e delle realtà alternative: è stata davvero una serata molto piacevole! ;-)



Come dicevo, canonical ha sicuramente attirato l'attenzione durante la fiera di Barcellona. Tanto per cominciare lo stand era immenso, anche perché quest'anno di cose di cui parlare -e da mostrare- ce ne erano tante.

E la stampa ha sicuramente apprezzato quanto presente: ben tre premi sono stati strappati!


Non è difficile immaginare il perché: nella marea immensa di prodotti pressoché tutti uguali mostrati dalla concorrenza, canonical ha portato qualcosa di effettivamente nuovo e differente.

La convergenza.

L'idea di unire in un solo dispositivo il mondo mobile e quello desktop è il progetto sui cui l'azienda inglese sta lavorando da diversi anni. E finalmente c'è riuscita.
Grazie anche all'aiuto di bq è stato creato il primo dispositivo in grado di mostrare questo passaggio dalla modalità touch a quella classica (tastiera + mouse) con la trasformazione completa e in tempo reale della UI del sistema operativo.

Ma la caratteristica secondo me più importante è che il fatto di partire dal mobile per poi trasformarsi in ambiente desktop non limita le funzionalità: ad esempio, continuum di microsoft è poco più che una visione ingrandita della UI limitata dell'incarnazione mobile di windows 10, e funziona solo per le (poche) applicazioni progettate per sfruttarla.
Con Ubuntu (qui la mia review dell'OS) il sistema operativo è sempre lo stesso sia nel formato touch che in quello desktop, il che significa che qualsiasi applicazione X11 può essere eseguita senza limitazioni (ovviamente deve essere stata prima compilata per processori ARM).

Applicazioni come Gimp, Firefox o LibreOffice vengono eseguite allo stesso modo che su di un qualsiasi PC, mentre le app sviluppate per il mobile si adattano per essere utilizzate in finestra.
C'è sicuramente ancora da lavorare affinché la UI sia coerente, ma la buona notizia è che il sistema c'è e funziona.


Il dispositivo presentato da bq e canonical per mostrare la convergenza è il tablet M10 in versione Ubuntu (le specifiche). E qui, quo e qua, li e potete vedere delle prove sul campo e delle foto reali del device.

Si tratta di un prodotto di fascia media, il che lo rende ancora più interessante: non occorrerà un mostro di potenza per avere una più che degna esperienza di convergenza, segno che il sistema è ottimizzato e non esoso di risorse. Al momento non è ancora chiaro quale sarà il prezzo al lancio, né la finestra temporale.


Al contrario meizu, altro partner di canonical in questa avventura, ha portato sul palco un phablet dalla lunga e sontuosa scheda tecnica: l'mx5 pro (le specifiche). Il dispositivo arriverà sul mercato a livello globale a metà marzo, ed è già possibile preordinarlo a circa 380$.

Si tratta di un device di fascia medio alta (il più potente mai commercializzato con Ubuntu) e, nonostante -ironia della sorte- non supporti la convergenza, sicuramente sarà un'ottima base per lo sviluppo di tante nuove funzionalità ad oggi ancora assenti sull'OS. Come ad esempio features legate ai sensori biometrici: l'mx5 pro ha infatti un lettore di impronte digitali e quindi può essere sfruttato per sviluppare delle API in grado di far dialogare questo tipo di componenti con il sistema operativo (e non solo per lo sblocco del telefono).


Sia il tablet di bq che il phablet di meizu sono dispositivi nati con Android e poi riconvertiti in edizioni speciali per Ubuntu. E canonical ci fa sapere che nel corso del 2016 altri OEM intraprenderanno la stessa strada: sfruttare prodotti già in commercio su cui montare l'OS dell'azienda inglese.
Ma non solo: produttori come sony e oneplus (o fairphone) stanno già aiutando la community ad effettuare porting di Ubuntu Touch per alcuni dei propri prodotti (z1 e one).



Torniamo per un attimo con i piedi per terra perché in tutto questo annunciare di nuovi prodotti e arrivi futuri, proprio l'altro ieri è iniziato il rollout dell'OTA9.1 (qui le note di rilascio) che ho ricevuto anche sul mio bq aquaris e4.5 (qui la mia recensione e qua le mie considerazioni dopo 6 mesi d'uso).

Alla fine è stata fatta la scelta giusta, e cioè quella di spezzare quell'ipotetico OTA9.5 (su cui avevo espresso le mie perplessità) in due parti: i bug fixes importanti ed urgenti sono stati separati e rilasciati come hot-fix, tutte le altre modifiche verranno accorpate nel futuro OTA10 (al momento schedulato per fine Marzo) che si preannuncia essere come uno dei più corposi finora rilasciati (con modifiche a mir, l'arrivo di dekko, migliorie alla camera e ai contatti, il supporto per autenticazioni SASL e PPTP, un nuovo tema grafico, supporto agli MMS con audio, etc).


CyanogenOS & Pebble



Al Mobile World Congress 2016 c'era anche la start-up americana cyngn.inc che ha presentato il suo ultimo nuovo progetto.
Giusto per creare ancora più confusione tra CyanogenMOD e CyanogenOS, è stata presentata la piattaforma MOD.

E in che cosa consiste?
Fondamentalmente in un insieme di API che gli sviluppatori, gli OEM ed i MNO potranno utilizzare per integrare i propri servizi e le proprie app in diverse aree dell'OS (come la lock-screen o il dialer telefonico) attualmente blindate da google (qui un breve demo). Gli utenti potranno scegliere quali mod installare tra quelle realizzate sfruttando l'apposito SDK realizzato dall'azienda.

Per molti si tratta del cavallo di Troia che microsoft (primo tra i partner di cyngn.inc in questa avventura) sta utilizzando per entrare con forza nel mondo Android: ai minimi storici nelle percentuali di share del proprio OS mobile, l'azienda di Redmond sta investendo moltissimo sulle piattaforme concorrenti. E se iOS è blindato e non vi è possibilità di muovercisi dentro liberamente, collaborare con uno dei nomi ultimamente in forte ascesa come cyngn.inc può aiutare microsoft a "infilare" i propri servizi in profondità.
Non solo applicazioni preinstallate ma vere e proprie funzioni (chiamate skype, scatti hyperlapse, note rapide via onenote, comandi vocali tramite cortana) integrate in ogni area del sistema.

La piattaforma MOD arriverà con la versione 13 di CyanogenOS e chissà se anche il oneplus one (qui le mie considerazioni dopo un anno di utilizzo) la riceverà.



L'altra start-up americana che seguo, pebble, ha rilasciato un piccolo update firmware 3.9.2 per correggere alcuni bug introdotti con le precedenti versioni (qui la mia preview della timeline), che ho prontamente installato sul mio pebble steel (qui le mie considerazioni dopo un anno di utilizzo dell'orologio).


In più sono ancora aperti i finanziamenti per il cinturino smart pagaré (per la versione time degli smart-watch dell'azienda) che permetterà di effettuare pagamenti direttamente dall'orologio.


Cardboard


E per concludere la puntata di oggi, immergiamoci nella realtà virtuale del cardboard di google (qui la mia recensione e qua le mie considerazioni dopo 6 mesi d'uso).

Alla fiera di Barcellona l'acronimo VR era in ogni dove: più che Mobile World Congress, l'edizione 2016 potrà essere ricordata come VR World Congress...!
Ma su questo ci tornerò in prossimi articoli.



Non passa giorno che non spunti fuori qualche nuova app da provare o qualche nuovo filmato a 360° da vedere: le attività legate alla realtà virtuale sono così tante che è impossibile starvi dietro.
di cose da provare ce ne sono un'infinità!

Del resto che cos'altro ci si poteva aspettare vista la facilità (perfino riciclando una confezione di lattine coca-cola!) con cui è possibile creare un visore compatibile con la piattaforma Cardboard?


Vi ricordate, poi, che l'ultima volta vi avevo parlato del Sundance Film Festival e che in quell'occasione erano stati presentati diversi film VR?
Beh anche al Kaleidoscope VR film festival ed al Tribeca Film Festival, che si terranno rispettivamente a Marzo e ad Aprile, di esperienze virtuali ce ne saranno parecchie: si spingerà davvero tanto sulla realtà virtuale.


E questa era l'ultima news di oggi. Come avrete notato, grandi assenti sono stati Firefox OS (qui le mie considerazioni dopo un anno di utilizzo del flame) ed il fire di amazon (qua la mia recensione): nessuna novità rilevante per loro.

Non mi resta che salutarvi.
A presto!