6 marzo 2016

Perché noi continuiamo a ripetere gli stessi errori ogni volta? (cit.)


Il nuovo anno è iniziato solo da pochi mesi ma già molte delle tematiche che ci hanno accompagnato nel 2015 sono tornate alla ribalta più forti che mai.
La fiera di Barcellona, il Mobile World Congress (#MWC2016) che ogni anno scandisce l'inizio della nuova stagione commerciale, ne è stata una delle ultime grandi vetrine (in attesa del Google I/O 16).

Il mondo dei tablet sta regredendo, il mobile è diventato ufficialmente una commodity, i wearable hanno con fatica conquistato la loro nicchia di mercato ma non riescono ad uscire dal piccolo recinto, l'IoT con l'AI e la robotica in genere -seppur grandi campi di sperimentazione- ancora hanno difficoltà ad entrare nell'immaginario comune, e c'è una grandissima voglia di espandere la (o estraniarsi dalla) realtà che ci circonda. Su tutto, la trasformazione del mondo finanziario e le costanti minacce ai nostri dati personali da parte dei cattivoni ma anche di chi, in teoria, dovrebbe stare dalla nostra parte.


Benvenuti nel 2016!


Nonostante la catchy phrase dell'evento barcellonese sia da sempre "Mobile is Everything", quest'anno al MWC tanta attenzione è stata data ad altro.

Certo, Samsung, LG, Sony ed i big player (ma tranquilli: c'erano anche i piccolini!) hanno sfruttato l'evento per svelare al mondo le rispettive ultime iterazioni delle serie di prodotti mobili di maggior successo. Ma poi l'attenzione si è subito spostata...
Non è un caso se Huawei, HTC ed altri non hanno presentato smart-phone di punta, ma si sono soffermati su differenti categorie di prodotto che, in alcuni casi, sono sì da collegare ad un telefonino (accessori) ma che, altre volte, sono vere e proprie categorie di prodotto differenti.

Per approfondire:



A Barcellona si è parlato di: realtà virtuale e aumentata, produttività in mobilità, indossabili e modularità (seppur non quella che ci saremmo aspettati).

Se il mercato degli smart-phone è in stallo, con una crescita prevista al di sotto del 10% (e solo grazie ai grandi movimenti in alcuni mercati, non certo per mano dei nomi più famosi), con esso sta collassando il mondo delle app che, invece, era esploso proprio con l'avvento nel mobile (ed il successivo appiattimento) dei sistemi operativi evoluti.
Ed è per questi motivi che i flussi di investimenti stanno scivolando in altre correnti: dispositivi companion come orologi smart, band di ogni genere, visori per la realtà virtuale e qualsiasi tecnologia a corredo tuoneranno nel corso dell'anno!



Parlando di evasione dalla realtà, a Barcellona di soluzioni per la VR se ne sono viste davvero tante, segno -forse- che quella promessa di riuscire a creare un valido mondo alternativo a ciò che ci circonda sta finalmente per realizzarsi (oppure no?).
Siamo agli inizi, certo, e di strada da fare ce n'è ancora: non sarà un percorso facile o breve (sono previsti circa 10 anni affinché la VR raggiunga effettivamente la massa), ma questa volta -rispetto al passato- possiamo essere fiduciosi e prendere davvero in considerazione gli sforzi fatti in merito.


Nell'immediato futuro la realtà virtuale potrà essere impiegata in svariati campi: dall'ovvio cinematografico e social a quelli immobiliare e vacanziero, ma anche nella medicina, psicologia o nello studio delle percezioni.

Ma la VR non è il solo campo di sperimentazione: realtà aumentata e mixed reality sono aree in forte ascesa. Ed inutile dirlo, su di esse grandi come Google stanno puntando tantissimo.
L'interesse attorno a -e il potenziale di- tali tecnologie è così forte che start-up come Magic Leap sono riuscite ad attrarre capitali immensi senza ancora mostrare nulla di ciò su cui si sta lavorando.

Perché?
Indoor navigation (in musei, centri commerciali o grandi ambienti chiusi), aumento della percezione/utilizzo dello spazio che ci circonda e chissà quali altri nuovi scenari potranno aprirsi e svilupparsi grazie a Project Tango, Holo Lens e tecnologie simili!

Per approfondire:



A contorno, l'industria porta avanti la ricerca nel campo della stampa 3D (analisi approfondita: 1, 2, 3, 4), del trasporto (non soltanto con automobili sempre più intelligenti e super connesse, ma anche con vere e proprie nuove idee) e nella robotica.

Se la realtà virtuale sarà di massa entro 10 anni, per tematiche come le self-driving cars ce ne vorranno probabilmente altri 15 o 20.
E mentre si lavora per superare le attuali difficoltà, intanto ci si può accontentare di potenziare le vetture esistenti e renderle più smart.



L'intelligenza artificiale è probabilmente il campo di ricerca più affascinante e allo stesso tempo complesso (ed inquietante) in cui l'uomo sta investigando.

I progressi fatti negli ultimi anni sono stati impressionanti e continuativi (e non solo nei settori che ci si potrebbe immaginare), ma molti altri passi dovranno essere mossi.


Viste le difficoltà nello sperimentare nel campo, è facile capire come tanti produttori (con esigenze di guadagno molto più stringenti) stiano, invece, concentrando gran parte dell'attenzione in ambiti (a volte di dubbia utilità) in qualche modo correlati all'AI ma molto più vicini agli utenti.

L'IoT è il primo passo verso una vera e propria rete globale in cui gli oggetti saranno in grado di comunicare tra loro senza la necessità dell'intervento umano. Ed i droni quello verso la mobilità in autonomia.

Per approfondire:


Ricapitolando: il mobile è diventato il vettore pervasivo dal quale evolvere per portare avanti la ricerca oltre il mondo che ci circonda (VR, AR, 3D), sconfinando in settori convenzionalmente ad essa lontani (trasporto, domotica/robotica). La mobilità non è da vedere nei soli ambiti della telefonia o del personal computing, essa è legata anche a quello delle autovetture e dell'intelligenza artificiale che dai vecchi robot industriali si sta espandendo in tanti altri settori.

In tale continuo evolvere di tecnologie e di relazioni tra l'umanità e le macchine, un punto di interesse costante e che deve restare sempre in grande considerazione è quello della sicurezza.
Un futuro in cui i robot sovrastino l'uomo è poco realistico (nonostante la grande fantasia della letteratura e dell'industria cinematografica); ma tali strumenti saranno sicuramente sempre più nelle nostre mani o intorno a noi...


Ed ecco che le immortali tematiche legate allo spionaggio (spesso di massa), alle attività illecite e alla cybersecurity non possono smettere di interessare l'opinione pubblica.
In questi giorni, ad esempio, non si è fatto altro che parlare della richiesta da parte dell'FBI verso Apple di inserire una backdoor (o non proprio) all'interno del sistema operativo per device mobili iOS così da poter intrufolarsi con facilità negli smart-phone utilizzati da -possibili/ipotetici- criminali (cosa che ovviamente ha scatenato tante reazioni, con diverse implicazioni).

Tale necessità non è certo venuta dal nulla, ma il perché della opposizione della casa di Cupertino verso l'istanza (con tutto il supporto della stragrande maggioranza delle aziende del settore, anche indirettamente) è facile da capire e da condividere (anche se non tutti sembrano essere d'accordo).
L'esigenza resta ed ovviamente è possibile affrontarla in vari modi: tra modalità idiote, idee assurde o i ben più auspicabili approcci collaborativi.


Ma se agli smart-phone -e relative piattaforme- toccherà il compito di controllare tutto il resto, beh, ci si auspica che a noi rimanga un minimo di controllo su di essi. Ancor di più se pensiamo che è proprio su di essi che si sta spostando il mercato finanziario: dalla moneta alle transazioni, fino al completo stravolgimento delle regole di base grazie al terremoto block chain (vedi qui, qui e qui).

Non solo stanno nascendo modalità (sì, le più disparate) per spostare soldi da un conto corrente ad un altro (utili o meno che siano), ma la vera novità disruptiva saranno gli ecosistemi stessi che stanno già mutando.

Per approfondire:


Insomma, in questo 2016 -per la prima volta- tante delle tematiche che negli anni passati erano spuntate fuori quasi dal nulla stanno convergendo, accompagnandoci verso un futuro decisamente interessante e tutto da scoprire!

Oppure no?