Dopo averne visto le caratteristiche tecniche (l'hardware), gli accessori ed il contenuto della confezione di vendita, è giunto il momento di fare un tour del software presente sul dtek50, l'ultimo smart-phone prodotto da blackberry.
Come mio solito, in questo articolo (e nel video ad esso associato) analizzerò gli aspetti fondamentali della personalizzazione apportata dalla casa della mora su Android, l'OS che muove il telefono. Ma blackberry non si è limitata soltanto a personalizzare UI e aggiungere qualche app al di sopra del sistema sottostante: no, la mano della casa della mora ha agito a più livelli al fine di rendere il dtek50 uno dei cellulari più sicuri al mondo.
Andiamo a scoprire il perché!
Fin dal primo avvio ci rendiamo conto che la fase di boot è leggermente più lenta rispetto a quella di un qualsiasi altro terminale dotato del sistema operativo del robottino verde: questo perché blackberry ha modificato la procedura di avvio per renderla praticamente inviolabile (ma su questo tornerò fra poco).
La fase iniziale prevede la configurazione del telefono secondo la procedura standard sviluppata da BigG (quindi con la scelta della nostra rete Wi-Fi, installazione di eventuali update firmware, configurazione del nostro account, etc...). Questo wizard è stato riprogettato da google in Marshmallow in modo che i produttori OEM possano aggiungervi step personalizzati senza però andare ad intaccare tutto il processo. E blackberry ha seguito alla lettera tali direttive, aggiungendo un paio di passi che permettono l'installazione di software aggiuntivo nonché l'accettazione delle licenze d'uso del software presente sul dispositivo.
Evito di dilungarmi su tale aspetto dato che potete vederlo in dettaglio nel video focus che ho pubblicato sul mio canale YouTube e che è riportato in fondo a questo articolo.
Ad ogni modo, una volta terminata la fase di configurazione iniziale, un breve tutorial ci introdurrà alle personalizzazioni sviluppate dall'azienda canadese.
la schermata home è molto simile a quella di Android stock
su di essa possono essere posizionati apps, widget e scorciatoie
una funzione interessante è quella dei pop-up widget
che appaiono facendo uno swipe verso l'alto o basso sopra le apps
e vi è la possibilità di utilizzare icon packs personalizzati
la tendina delle notifiche è anch'essa molto simile a quella di Android stock
e vi è la possibilità di riorganizzare i toggle presenti, mentre
il productivity tab permette di mostrare un layer per accedere velocemente
a contatti, eventi calendario, email, etc. senza chiudere l'attività in corso
il drawer delle applicazioni installate segue lo stile di Android stock
ma mostra anche i widget e le scorciatoie presenti,
in più è sempre presente una barra di ricerca in alto
La casa della mora ha cercato di mantenere lo stile di default di Android, evitando di stravolgere l'esperienza utente e andando a potenziare quelle che sono le funzioni base del sistema operativo di google. Molte delle modifiche apportate, infatti, non vanno a doppiare funzioni base o a eliminarne altre: perlopiù si tratta di aggiunte volte all'introduzione di shortcut per completare più rapidamente i compiti o aggiungere opzioni e strati di sicurezza assenti in Android.
le impostazioni di sistema non sono state stravolte
ma in esse abbiamo qualche voce in più
come la possibilità di regolare la temperatura colore del display
blackberry ha aggiunto alcune interazioni avanzate come
il doppio tap per il risveglio del display o il flip per attivare il mute;
il convenience key e il tasto home possono essere personalizzati
così da avviare apps, scorciatoie o azioni a noi più comode
il telefono rileva fino a sette bande 4G,
ha l'NFC con il supporto ad Android Pay
ovviamente essendo Android 6.0.1 c'è tutta la gestione dei permessi;
al primo avvio ci sono circa 6 GB di spazio a disposizione e
la RAM a telefono scarico è occupata per circa il 50%
gran rilievo è dato alla gestione della sicurezza dei dati:
la memoria è criptata di default ed il telefono viene resettato
se si sbaglia il metodo di autenticazione per più di 10 volte
Android è in versione 6.0.1 e blackberry promette rilasci
tempestivi degli SMR mensili, nonché il rilascio di eventuali hot-fix
blackberry aggiorna tutta la suite di applicazioni dal Play Store
grande supporto agli account aziendali (tramite l'hub);
un esempio di personalizzazione della home con icon pack,
e la schermata (con notifiche) quando il telefono è nella cover
Oltre alle personalizzazioni della UI e delle impostazioni di sistema, blackberry preinstalla tutta la suite di applicazioni per cui è famosa: l'hub (accentratore di tutte le notifiche che riceviamo), la blackberry keyboard, il calendario ed il gestore avanzato della rubrica, BBM, l'app fotocamera con tantissime impostazioni, due utility per note ed attività, la guida all'uso ed una vetrina sull'esperienza blackberry su Android, un tool per il trasferimento contenuti da un altro dispositivo, e l'app che consente di ricercare globalmente sul telefono. Troviamo anche una radio FM ed il tool per la gestione degli speaker stereo, curato da MaxxAudio.
tutte le apps di blackberry si basano sui blackberry services
sulla fotocamera pubblicherò un focus dettagliato
il calendario è decisamente votato ad un uso aziendale
la ricerca globale permette di ricercare praticamente ovunque
attività e note sono integrate nell'hub
la tastiera blackberry è l'unica preinstallata
Ma la vera star è l'applicazione DTEK da cui il telefono stesso prende il nome. Tale utility permette di avere una panoramica completa sullo stato del dispositivo dal punto di vista della sicurezza. Infatti, oltre a mostrare le aree in cui eventualmente intervenire per aumentare la protezione dei nostri dati, l'app consente di monitorare tutte le app e capire nel corso del tempo a quali componenti o dati hanno fatto accesso (microfono, contatti, fotocamera, posizione geografica, ...).
schermata riepilogativa dell'app DTEK e gestione
app e permessi con log avanzato applicazione per applicazione
app e permessi con log avanzato applicazione per applicazione
In realtà l'app DTEK è solo la punta dell'iceberg del vero lavoro compiuto da blackberry per rafforzare il robottino verde. La personalizzazione, infatti, non si ferma soltanto a qualche app preinstallata, qualche servizio e qualche azione rapida che può facilitare o velocizzare l'uso quotidiano.
Le vera "ciccia" sta al di sotto e consiste in grandi ed interessanti personalizzazioni fatte a più livelli: l'OS, il firmware e a livello hardware.
Se siete curiosi riguardo le implementazioni di blackberry rimando al video focus molto dettagliato che ho pubblicato in merito (in particolare nella parte finale del video).
Riassumendo: nella costruzione dei propri device la casa della mora si affida a produttori fidati, fa in modo che una chiave crittografica venga inserita in fase di fabbricazione all'interno dei componenti hardware così da avere una fonte affidabile su cui basare le fasi di avvio del dispositivo. Durante il boot (procedura che è suddivisa in 5 fasi) il dispositivo è in grado di validare l'immagine del sistema operativo che sta andando ad avviare e procede solo se essa è è integra e non è stata modificata da agenti terzi. Inoltre, lo stesso hardware viene validato cosicché sia impossibile accedere ai dati dell'utente nel qual caso esso venga manomesso.
Hardware e Firmware sono solo due dei cinque aspetti su cui blackberry ha messo mano: le applicazioni di cui ho vi ho parlato in precedenza sono il terzo aspetto, ma molta importanza hanno anche i rimanenti due punti.
Il primo riguarda i rafforzamenti apportati ad Android: la già citata criptazione di tutta la memoria utente; la riduzione del kernel Linux con l'eliminazione di tutte le componenti inutilizzate (così da eliminare in partenza possibili buchi); la creazione di un'area in memoria, denominata BlackBerry Secure Compound, in cui vengono memorizzate tutte le password dell'utente e le chiavi di autenticazione, ed usata anche per eseguire alcune applicazioni sensibili; e l'aggiunta di routine di monitoring che producono report certificati (così da poterne sempre verificare l'autenticità) sullo stato del telefono (quelli che vengono poi letti dall'app DTEK).
Il secondo punto riguarda il rilascio delle SMR (security maintenance release mensili) e di hot-fix di sicurezza: blackberry con il priv è stata finora in grado di distribuire tempestivamente qualsiasi patch rilasciata da BigG (a volte battendola addirittura sul tempo). In più il dispositivo può essere gestito molto facilmente dalle EMM (tra cui ovviamente anche BES) e quindi è pronto per l'uso in azienda, in cui un amministratore remoto può prendere il controllo del dispositivo in caso di malfunzionamenti.
Bene!
Vi saluto lasciandovi al luuuungo focus che ho pubblicato su YouTube e vi anticipo che nei prossimi giorni ne pubblicherò un altro incentrato sul reparto multimediale e prestazionale del dtek50, con le mie considerazioni sull'uso quotidiano:
A questo punto non mi resta che salutarvi...
Alla prossima puntata!
Nota
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