20 giugno 2014

Adesso mi sembra questa la realtà, e il mondo reale il sogno (cit.)


Ciao ragazzi!
Dopo aver completato la lunga recensione dello smart-phone di jolla, posso tornare ad occuparmi di tutti quegli altri giocattolini che tra prove, test e quant'altro avevo lasciato un po' in disparte.

Questi ultimi due mesi sono stati particolarmente carichi di impegni ed effettivamente mi trovo un pochino indietro con la scaletta di cose da pubblicare che mi ero prefissato. Per questo motivo probabilmente alcuni link qui riportati non sono freschissimi, ma non temete perché presto vi parlerò anche di quella cosa che vi avevo promesso (diversi mesi fa ormai), e che non ho ancora avuto modo di completare...

Inoltre anche oggi ho un paio di sorpresine!

Questo articolo ricade nella categoria degli after the buzz: nella puntata precedente vi avevo parlato non solo di ciò che c'era sotto la mia lente di ingrandimento, ma anche di wearables (google glass e jawbone up24) che avevo avuto la possibilità di provare.

Questa volta, invece, mi è stato possibile mettere le zampe, o meglio ancora gli occhi, su un altro degli aggeggi che forse (chi lo sa?) rivoluzionerà il nostro futuro, per lo meno nell'ambito video-ludico: sì, sto parlando proprio degli oculus rift (sito ufficiale).


Il modello che ho provato è il DK1 (development kit, prima versione), infatti il prodotto non è ancora in vendita per la massa.
Si tratta fondamentalmente di uno schermo da 7" da indossare, che ci proietta in un mondo virtuale. Lo schermo è un LCD ed ha una profondità di colore di 24 bit per pixel, ed è abilitato alla stereoscopia 3D.




Il campo di visione è di oltre 90° in orizzontale (110° di diagonale), ma la risoluzione è, al momento, di soli 1280x800 px in 16:10 (cioè 640x800 px per occhio in 4:5) e questo lo si nota molto utilizzandolo. Infatti l'immagine intorno a noi (sì perché vi ci si muove all'interno) è abbastanza pixellata.

Chiaramente stiamo parlando di un modello dedicato allo sviluppo e nulla di commerciale, infatti già il DK2 (in pre-ordine in questo momento) ha una risoluzione full-HD (cioè 1920x1080 px), e sembrerebbe che il futuro modello commerciale, quando uscirà, supporterà almeno la risoluzione 2K (se non addirittura la 4K).


Una volta indossato (ci sono due fasce che tengono lo schermo fermo sopra la nuca e attorno alla testa), i nostri occhi vengono automaticamente posizionati dietro le due lenti, le quali ci fanno immergere nel mondo virtuale generato da una applicazione che gira sul PC.

Siamo completamente immersi in quello che ci viene proiettato.



Non ho potuto provare il dispositivo per tanto tempo, anche perché dopo qualche minuto dà anche un vago senso di nausea. Ad ogni modo già questo prototipo non sembra particolarmente fastidioso o pesante.


Se questo sarà il futuro del gaming è troppo presto per dirlo, anche perché come ha dimostrato il 3D nel cinema, le persone non sono poi così disposte ad isolarsi completamente dal mondo circostante durante le sessioni di gioco/visione di un film.
Comunque tutte le case più importanti si stanno, ovviamente, lanciando sul tema, e non mancheranno prodotti da Sony, Microsoft e tutti gli altri player più famosi (e non solo) del mondo dei videogiochi.


Rimanendo nel campo del tridimensionale, ma spostandoci in tutt'altro ambito, troviamo le stampanti 3D, sicuramente molto più interessanti (secondo me) e attualmente già in uso in diversi settori.


Il modello che ho visto in azione non è particolarmente grande, dimensionalmente parlando, e permette di stampare modelli in 3D di qualsiasi forma. Esistono stampanti che permettono di creare di tutto, dalle caramelle/cioccolatini (commestibili) ad intere case (con calcestruzzo e altri materiali)!

Rivoluzioneranno completamente il mercato dei prossimi anni. Anche perché offrono la possibilità di stampare ed assemblare parti composte da diversi materiali, con diverse proprietà fisiche e meccaniche, in un singolo processo di costruzione.


Il modello di partenza è chiaramente in 3D su un computer: utilizzandolo, la stampante ne realizza porzioni in sezione trasversale; ciascuna porzione, poi, viene stampata l'una in cima all'altra fino a ricreare il modello iniziale.

Ho girato anche un breve video durante la fase di stampa di un oggetto:



Che dire: il tutto è davvero affascinante!
Ovviamente non mancano polemiche al riguardo, soprattutto se pensiamo alla salute (prodotti commestibili) o alla sicurezza (edifici), ma anche all'etica (esistono stampanti di organi). O addirittura allo Spazio!

Insomma un mondo completamente nuovo e al quale ancora una volta occorrerà affacciarsi e che la tecnologia, come spesso accade, è riuscita a raggiungere prima di legislazioni, regolamentazioni e quant'altro.



Tornando invece in casa, indietro dal futuro, l'ultimo argomento su cui mi ero soffermato è Sailfish OS, il sistema operativo creato da jolla (recensione dello smartphone), con la peculiarità di riuscire a far chiacchierare il device con le TOH (tra l'altro stampabili anch'esse tramite stampanti 3D e su cui già in molti si sono cimentati, se non altro per creare cover alternative colorate).

Voglio riallacciarmi a questo discorso per riportarvi i lenti progressi nella realizzazione di una seconda metà con display e-ink:


Non vedo l'ora di vedere il prodotto finito!



Questa possibilità di aggiungere componenti al nostro device la trovo così interessante che sicuramente sarà oggetto di mie riflessioni anche in futuri post. Anche perché sono veramente in molti nel mondo a spingere verso una modularità sempre maggiore, anche nel campo degli smart-phone (vedi google con il suo project ara e phoneblocks, oppure la piccola realtà di puzzlephone).

Jolla, però, non è solo smart-phone e sistema operativo: la prossima settimana è previsto il rilascio (in versione alpha) del promesso launcher alternativo per Android (dalla versione 4.3 in su).
Jolla spera di convincere gli utenti del robottino della bontà del suo sistema operativo, ma soprattutto della praticità delle gestures, in modo da, chiaramente, portare acqua al proprio mulino.

Beh sicuramente è un esperimento da provare, magari per ora solo dagli smanettoni, ma presto anche da tutti gli altri!



Rimanendo in campo smart-phone ed Android, motorola, dopo aver aggiornato nuovamente tutta la suite di apps (Assist, Help, Camera, Gallery, Migrate ed i servizi contestuali) che preinstalla sul moto g (recensione), è anche la prima a rilasciare (ancora in fase di rolling) l'update firmware alla nuova versione di Android, la 4.4.3 (sempre Kit Kat), anche se una 4.4.4 è stata da poche ore già pubblicata da google (e questo potrebbe spiegare i ritardi nell'arrivo del firmware di motorola).


L'aggiornamento porta con sé principalmente bug fixes, rilasciati da google nella nuova versione del sistema operativo (compreso il nuovo dialer telefonico), ma anche alcune nuove funzioni introdotte da motorola.
La prima è la possibilità di mettere in pausa la registrazione dei video, nonché qualche miglioria alla qualità della fotocamera; inoltre è arrivata una nuova applicazione: Alert.

Con questa app si avranno tutta una serie di strumenti per tenere aggiornati alcuni contatti da noi scelti circa la nostra posizione geografica; o anche per far scattare un allarme in determinate circostanze. Penso ad esempio alla possibilità di tenere sotto controllo i figli, oppure per le/i ragazze/i che vogliono tenere aggiornato qualcuno sulla loro posizione, magari se si trovano in zone poco sicure.


Un'ultima chicca, la possibilità di rimuovere il logo operatore dalla barra di stato, cosa che per alcuni potrebbe tornare utile.

Ovviamente, non poteva mancare una nuova animazione per il bootloader, dedicata ai mondiali di calcio:



Onore quindi alla casa dalla m alata, che si riconferma una delle più rapide ad aggiornare i propri telefoni (grazie anche alla leggera customizzazione dell'interfaccia dei suoi device), e ad introdurre tante piccole chicche che rendono il nostro dispositivo sempre piacevole da utilizzare e personalizzato.

Rimanendo in tema personalizzazione, vi anticipo che il mio prossimo post tratterà proprio di questo! Non vi anticipo altro.



Hello moto pebble!
Visto che ho parlato di aggiornamenti, passiamo allo steel (recensione): esso è stato aggiornato al firmware v2.2.0, che ha portato i soliti bug fixes, ma soprattutto due nuove simpatiche e utili funzioni.


La prima riguarda la possibilità (finalmente) di poter alzare/abbassare il volume della musica in riproduzione, direttamente dall'orologio: in precedenza era possibile solamente mettere in pausa o andare avanti/indietro nella playlist in ascolto.

La seconda, invece, è la possibilità di ordinare a piacimento le voci all'interno del menù.



Inoltre è stata aggiornata anche la companion app sia per iOS che per Android, con migliorie riguardanti l'interfaccia utente nelle fasi di connessione al pebble o nella sezione "My Pebble", vari bug fixes e perfezionamenti alla stabilità del software:



Altra cosa interessante è che finalmente pebble ha deciso di utilizzare il sistema beta introdotto da google, tramite il suo social network Google+. Sarà quindi possibile partecipare alle fasi di sviluppo dell'app semplicemente iscrivendosi alla relativa pagina.

Una cosa che, invece, mi ha lasciato un po' perplesso, e che volevo segnalarvi, è che il cinturino in acciaio del mio steel si sta rovinando: non mi aspettavo durate eterne, certo, ma dopo pochi mesi mi trovo alcune parti leggermente rigate e soprattutto con perdita di lucentezza.

Questo è un peccato, perché di primo acchito gli stessi materiali sembravano essere stati realizzati con maggior cura, o comunque sembravano avere una maggiore qualità. Niente di esageratamente fastidioso, considerando soprattutto che di segni sul display o sulla parte superiore del cinturino non ci sono (essi sono tutti concentrati sulla chiusura).

Alla fine, vi è sempre la possibilità di sostituire il cinturino. E il fatto che il display sia comunque resistente è la cosa più importante!



Chiudo l'articolo parlandovi del google chromecast (recensione): sembra che l'ecosistema stia veramente prendendo piede (in arrivo grandi nomi, come ESPN).

Finalmente anche titoli come:
si stanno avvicinando alla pennetta, e questo non può che far piacere a noi utenti! Anche perché la concorrenza non è rimasta a vedere, e tra la FireTV di Amazon, la chiacchierata nuova Apple TV, e tutte le innumerevoli alternative esistenti, google dovrebbe premere un pochino sull'acceleratore...

E forse pian pianino sembra che le cose si stiano smuovendo: infatti, con la versione BETA di Chrome per Android, è possibile abilitare lo streaming dal nostro telefonino verso la TV... Era ora! Ma non basta: vogliamo di più!

Di certo saranno fondate le voci che riguardano l'allargamento della sezione chromecast all'interno del Play Store, visto il nuovo aggiornamento della Google Cast Developer console che consente agli sviluppatori di inserire più dettagli relativi alla propria app, affinché essa sia inclusa nell'elenco apposito per la sezione suddetta.

Tra le varie categorie selezionabili spuntano voci come TV & Movies, Social, Meteo, Educazione, ma anche giochi: che google stia pensando di trasformare la sua pennetta in una consolle di gioco? Mai dire mai. E magari controllata dal nostro smart-phone...



Chissà che BigG non sfrutti la vetrina dei prossimi 25 e 26 Giugno durante il suo attesissimo incontro annuale, il Google I/O 2014, per illustrarci qualche altra nuova chicca.


A questo punto non resta che salutarvi e a risentirci presto!