Ciao ragazzi, in questo week-end prolungato ho avuto finalmente il tempo di tornare sui vari giocattolini sotto la mia lente di ingrandimento.
In particolare, ho avuto modo di approfondire alcune questioni lasciate un po' in sospeso e sulle quali da tempo avevo voglia di soffermarmi.
Inizia, perciò, una nuova puntata after the buzz.
L'ultima volta (vedi qui) mi ero concentrato principalmente sulla start-up finlandese jolla, visto anche l'appuntamento dello SLUSH 2014.
Oggi, invece, voglio partire con oneplus, poiché l'azienda in questo periodo si è trovata spesso sotto i riflettori, per diverse questioni.
Premetto che quanto sto per dire è riferito unicamente a oneplus e non al one (recensione): il primo dispositivo della start-up cinese, infatti, nonostante alcuni suoi difetti di gioventù, è sicuramente un ottimo prodotto, e certamente può vantare un rapporto qualità/prezzo fantastico.
Il motto con il quale oneplus è sbarcata sul mercato è stato mai accontentarsi.
Già in fase di recensione del one, avevo risposto ad esso con titubanza: è vero che l'azienda ha presentato un prodotto ottimo (sotto tantissimi punti di vista), ma ha sicuramente fatto anche alcune scelte che non sono piaciute a tutti (ad esempio la dimensione del display, che nel mio caso è stato il principale motivo per il quale ho messo da parte il prodotto).
Ma tralasciando il device, quello che secondo me dovremmo domandare all'azienda di Pete Lau è: quanto siete intenzionati voi a farci accontentare?
Mi spiego meglio: il dispositivo è stato presentato ad aprile; l'odiato/indispensabile sistema ad inviti è iniziato a giugno; io sono rientrato tra i primi che hanno ricevuto un invito ed ho potuto mettere le zampe sul phablet già a luglio.
Da allora, però, sono passati quasi 5 mesi: siamo a dicembre e, ad eccezione di qualche finestra particolare (e al fatto che sia diventato abbastanza semplice trovare un invito), il dispositivo non è ancora liberamente acquistabile.
Contrariamente a quanto promesso in più di una occasione.
Promesse. Ecco il vero problema.
Uno store fisico è stato aperto in Cina ed il device è disponibile dal 2 di dicembre anche in India, via Amazon (ma sempre su invito). Ancora non è chiaro come andrà a finire, ma già si parla di successore per il Q2/Q3 2015 (o magari prima, e chissà con quali compromessi).
I problemi del touch-screen -che io stesso ho riscontrato durante le prove-, a cui più e più volte si è cercato di riporre rimedio via software, sembrerebbero invece legati all'hardware (per lo meno per alcuni lotti prodotti). E l'azienda ancora una volta ha promesso: promesso soluzioni mai arrivate.
Altre critiche, più o meno fondate, non sono mancate, e lo sbarco in India ha causato, poi, problemi aggiuntivi, con la lite (o più d'una) tra oneplus e cyanogen. Chissà che non si arrivi ad una rottura definitiva: sarebbe davvero un peccato e, per quel che mi riguarda, la fine completa del mio interesse nel progetto.
Così, mentre Carl Pei (co-fondatore di oneplus) promette un firmware stock per la propria creatura, almeno in India (in cui ancora non si è capito del tutto se gli aggiornamenti OTA per CyanogenOS ci saranno oppure no), Steve Kondik allarga la sua azienda, aggiunge nuove funzioni alla propria MOD (alcune delle quali installabili anche sugli altri dispositivi non CM) e promette, invece, che farà di tutto per continuare a supportare il one, anche nella terra di Bollywood.
Già, il povero dispositivo che in qualche modo ha provato a rivoluzionare il mercato, arrivando con un prezzo aggressivo e caratteristiche invitanti. E la community di sviluppatori ha sicuramente apprezzato, tant'è che non sono mancati e non mancano quotidianamente firmware custom aftermarket (ad esempio qui la nuova Paranoid e qui la nuova SlimLP), MOD e quant'altro.
Dal mio punto di vista non è partita la scintilla, o si è spenta nel corso dei mesi: il dispositivo mi è piaciuto e l'ho trovato molto valido, soprattutto lo ritengo fantastico per gli smanettoni.
Quello che non mi aveva convinto del tutto era oneplus, e tutt'oggi continua a non riuscire a farmi impazzire.
Peccato.
Discorso simile può essere fatto per il chromecast (recensione / dopo 6 mesi): google si è adagiata un po' troppo sugli allori della poca concorrenza e la piattaforma avanza, secondo me, troppo lentamente.
Non è possibile che dal Google I/O, cioè quasi 6 mesi fa, funzioni fondamentali, come il mirroring dello schermo dello smart-phone/tablet, ancora non siano state diffuse a macchia d'olio ma, al contrario, siano limitate solo a pochissimi device (parco dispositivi che aumenta molto lentamente).
Fortunatamente gli sviluppatori di terze parti si stanno interessando sempre più alla piattaforma, e tanti nomi (come anche Firefox) si stanno aggiungendo (o arriveranno) nella lista delle applicazioni o canali TV compatibili con il chromecast.
Il dongle multimediale di BigG è sicuramente un dispositivo interessante che può cambiare il modo con cui ci approcciamo all'intrattenimento casalingo, ma la concorrenza è sempre più spietata, e google deve darsi una mossa.
A mio avviso, anche cercando di creare meno confusione, come al suo solito...
Il prezzo ritoccato al ribasso (ora 25$ con 20$ di credito per il Play Store), per lo meno in USA, sarà sicuramente un incentivo per chi ancora non fosse stato catturato dalla magia del casting. Così come l'arrivo in India.
Del resto la pennetta di BigG sta veramente dando ottimi risultati oltreoceano: ha superato l'AppleTV nel mercato del video-streaming e sta raggiungendo in fretta il suo più grande concorrente, Roku.
Ad ogni modo, rimango convinto della bontà del prodotto, soprattutto perché anche in questo caso il rapporto qualità/prezzo è vantaggioso, e soluzioni complete come quella offerta da google non ce ne sono. Anche se nulla vieta, visti i costi molto contenuti, di provare più realtà...
Anche motorola si sta facendo un po' desiderare...
L'ex azienda americana, ormai confluita nelle maglie della cinese lenovo, ha promesso l'aggiornamento ad Android 5.0 Lollipop per il moto g (recensione / dopo 6 mesi).
E noi siamo qui ad attenderlo con ansia!
Nel frattempo, la casa ha provveduto ad aggiornare il software che permetterà, quando sarà pronto, di scaricare ed installare l'update firmware per il dispositivo.
Ad ogni modo, l'aggiornamento a Lollipop sembra essere in rollout in India e Brasile, tant'è che se voleste provarlo vi è la possibilità di convertire il moto g europeo nella variante sudamericana, e quindi forzarne l'aggiornamento. Oppure tramite recovery TWRP ripristinare questo backup.
Di seguito un breve video del firmware aggiornato:
Non vedo l'ora di provare le novità!
Forse questo articolo sta diventando un po' ripetitivo, ma anche jolla è in ritardo sulla tabella di marcia, e l'aggiornamento #10 previsto per fine novembre di Sailfish OS (recensione) per lo jolla-phone (recensione) non è ancora pronto.
Ma alla start-up finlandese, forse, è più facile perdonare le cose, anche perché, come spesso ribadito, il team è composto da pochissime persone che in questi giorni hanno fatto un lavoro straordinario tra SLUSH, tablet, update #9 opt-in, e chi più ne ha più ne metta...
Nokia N1 and Jolla head to head with press visibility with tablet announcements. Well done from a small boat #jolla pic.twitter.com/KTT0G8F4KK — Antti Saarnio (@AnttiSaarnio) November 28, 2014
Tra l'altro la campagna di crowd-funding per il tablet, ormai quasi terminata, sta andando decisamente bene: non solo è stato raggiunto l'obiettivo principale (e già ve lo avevo riportato), ma sono stati aggiunti nuovi sotto-obiettivi.
Ed il tablet arriverà in più market rispetto a quelli inizialmente previsti (anche in opzione abbinata con il telefono).
Finora sono più di 10.000 i finanziatori, ed anche il primo dei tre sotto-obiettivi è stato completato. Tra i partner di jolla c'è anche chi ha già in pre-produzione un case protettivo per il tablet, veramente molto carino (oltre a nuove proposte per il telefono)!
Le buone notizie non finiscono qui, comunque, poiché:
- Sailfish OS si conferma uno dei sistemi mobili migliori, almeno secondo gli utenti;
- il browser integrato nell'OS si classifica come uno dei migliori tra quelli che supportano l'HTML5;
- dovrebbero arrivare, finalmente, sullo shop on-line di jolla anche le batterie sostitutive originali;
- è arrivato sull'app store il client nativo per OwnCloud (in beta);
- ed è arrivata anche per jolla una applicazione (qremote) che permette di controllare da remoto, via WiFi, il nostro PC;
- nonché alcuni client non ufficiali per applicazioni molto diffuse, come SailGrande per Instagram.
Anche la campagna per finanziare la TOHKBD (qui un'intervista con uno dei creatori), appena conclusasi, si è dimostrata un successo. Ed è arrivato anche un configuratore virtuale per personalizzare l'aspetto della tastiera.
In attesa dell'update #10, con il quale anche per lo jolla phone sarà il turno delle mie considerazioni dopo 6+ mesi di utilizzo, chiudo con qualche guida utile:
- importare la rubrica da un vecchio telefono;
- configurare il tethering via usb;
- il link al supporto in italiano per lo smart-phone.
Insomma, anche per jolla, l'attesa continua...
E pebble?
Nessuna novità dopo il grande aggiornamento del firmware 2.8, che tra l'altro ha sistemato anche i problemi di consumo eccessivo che avevo notato (nonché migliorato la stabilità di connessione con il telefono).
Rimaniamo in attesa del CES 2015, vetrina in cui sarà probabilmente (forse?) presentato il successore dello steel (recensione / dopo 6 mesi), e con esso sarà più chiara la direzione verso cui la start-up nordamericana si muoverà per affrontare i tanti concorrenti che nell'ultimo anno si sono affacciati sul mercato: la piattaforma Androidwear, ma soprattutto l'Apple Watch che giungerà sul mercato proprio in quei mesi...
Per oggi è tutto: ma restate sintonizzati, poiché ci sono tante novità in arrivo!
A presto!