6 agosto 2015

I tempi di reazione sono importanti quindi ti prego, fai attenzione, devi rispondere rapidamente (cit.)


Ciao ragazzi!

Poco più di due settimane fa vi aggiornavo sui miei giocattolini... Ma oggi sono di nuovo qui in loro compagnia poiché, nonostante l'estate cocente, interessanti novità sono già venute fuori.

Questa perciò è una nuova puntata after the buzz (qui la precedente)!

Nei giorni scorsi ho avuto modo di rimettere le zampe sul oneplus one, il phablet della start-up cinese più chiacchierata sul web.
È passato un anno da quando lo spacchettai e recensii: era perciò giunto il momento di dargli nuovamente uno sguardo, anche alla luce della presentazione del suo successore, il 2.


Per questo motivo rimando a quell'articolo per le ultime novità sul prodotto, perché quest'oggi la scena sarà completamente riservata agli altri gingillini presenti sotto la mia lente di ingrandimento.




E tra di essi, quello attorno al quale si sono verificati maggiori accadimenti è il bq aquaris e4.5 (qui la mia recensione dello smart-phone) ovviamente in versione Ubuntu Touch (qui la mia recensione dell'OS).

La news principale è stata il rilascio dell'OTA-5 (chi mi segue su Instagram o Twitter lo avrà notato) che ha portato alcune interessanti novità, tra cui le nuove icone minimal per la barra di stato e, al contrario, molto colorate per le applicazioni core (anch'esse tutte aggiornate), ed infine la rotazione completa della shell quando mettiamo il device in orizzontale.

La cosa che mi piace molto nella gestione che sta avendo canonical (riguardo gli update per la variante per dispositivi mobili del proprio OS) è la capacità dell'azienda inglese di rilasciare firmware contemporaneamente per tutti i dispositivi dotati di Ubuntu Touch.

Inoltre, gli aggiornamenti avvengono con cadenze regolari (finora ogni 4-5 settimane, che diventeranno 6+ a partire dai prossimi rilasci), e infatti si parla già di OTA-6.
Quello che ci si aspetta arrivi con il (ed assieme al) futuro update è una nuova versione dell'app Telegram, un nuovo gestore per le anteprime delle immagini, il tethering Wi-Fi, le applicazioni Calendario ed Email finalmente integrate nel core ed un nuovo SDK per gli sviluppatori.

Ma si parla già di successive integrazioni o modifiche!


Se Ubuntu Phone non è ancora probabilmente un OS pronto per l'utente medio, l'aquaris di BQ è stato intravisto addirittura in Giappone, e nei prossimi mesi ci sarà una vera e propria espansione oltre il "piccolo" mercato europeo.
Si spera solo che gli sviluppatori si attivino per portare sempre più apps e giochi nel nuovo ecosistema!




Ma se canonical tiene costantemente aggiornato il proprio sistema operativo mobile, jolla non è da meno.

Dopo aver rilasciato per gli early adopters la nuovissima versione 1.1.7.24 di Sailfish (qui la mia recensione dell'OS), ecco che la start-up finlandese ha subito rincarato la dose con un piccolo saltino alla 1.1.7.25.


Tra agosto e settembre arriverà Sailfish OS 2.0 (per lo meno così ci è stato promesso qualche tempo fa), perciò la versione 1.1.7.x sarà l'ultima nel ramo 1.x del sistema. E posso affermare essere stabile, veloce e che effettivamente è giunta l'ora di un bel balzo ben più lungo.

Il tablet che farà da showcase per la nuova direzione è finalmente in dirittura di arrivo, dopo che sono stati risolti i problemi in fase di produzione che affliggevano il display e che ne stanno tuttora ritardando le spedizioni... EDIT: la spedizione dei tablet riservati agli sviluppatori (Jolla Tablet Developer Loanè appena iniziata!


E mentre il porting su dispositivi Android (anche vetusti) procede alla grande (con addirittura l'integrazione dello store di jolla!), io ho finalmente trovato la quadratura del cerchio!
Nell'articolo e video che ho pubblicato dopo un anno di utilizzo dello jolla lamentavo l'assenza di applicazioni per me fondamentali, nello specifico un client Telegram ed uno per Hangouts.

Bene, ultimamente sono arrivate due applicazioni (Sailorgram sui repository alternativi ed Hangish sullo store ufficiale di jolla) che coprono queste due mie necessità. Ed entrambe sono state create da due sviluppatori italiani!
Complimenti ai due ragazzi che stanno portando avanti i progetti completamente open-source, ai quali volendo si può collaborare.

Rimanendo in tema nuove applicazioni, anche Saera (l'assistente vocale in stile Siri e Cortana) è finalmente giunto sugli openrepos (una delle salvezze per la piattaforma), anche se io non sono riuscito a farlo funzionare :-(

Ma la strada è quella giusta, e sembra che finalmente software anche complessi ed utili stiano arrivando.

Meglio tardi che mai...




Chi la strada, invece, se la sta riscrivendo completamente è mozilla.

E se il dongle multimediale open-source matchstick, concorrente del chromecast, è stato purtroppo definitivamente abbandonato, lo sviluppo di Firefox OS (qui la mia recensione dell'OS) sta subendo delle riorganizzazioni sostanziali.

Quando ho riportato le mie impressioni dopo 6 mesi di utilizzo del flame (qui la mia recensione dello smart-phone), con qualche accenno anche allo stato del sistema operativo, non erano ancora stati rivelati i piani per i mesi a venire. E, sinceramente, c'era un po' di confusione generale che mi aveva portato a fornirvi qualche imprecisione. Chiedo venia!


Ora che le acque si sono calmate, la situazione sembra meno caotica di quello che mi era apparso. In particolare l'ente no-profit americano ha tenuto a precisare i propositi per il futuro:
  • Firefox OS 3.x sarà accorpato al da-poco-annunciato Firefox OS 2.5 del quale mozilla ha già rilasciato una prima nightly (v4) per il flame e gli altri device supportati, ed il cui completamento è previsto per novembre.

    A photo posted by geek o NERD ? (@geekonerd) on

    Questa versione porterà diverse novità -qualche anticipazione nel video a seguire- e non ci saranno più n-mila sotto rami di sviluppo: tutto si concentrerà su di un solo core per volta! FINALMENTE;
  • ogni futuro rilascio, che da questo punto in poi avverranno ogni 6 mesi (con sprints settimanali), dovrà necessariamente portare qualcosa di significativo per l'utente, e sarà distribuito in forma flashabile per chiunque abbia un telefono Android (qui trovate un porting anche per il moto g) o utilizzi B2Gdroid (di cui vi ho parlato tempo fa) al fine di provare gli ultimi avanzamenti, aiutare a testare le nuove funzionalità e contribuire al progetto stesso. Ci sarà chiaramente il supporto per gli OEM partner;
  • il focus si allargherà ovviamente anche a TV, dongle multimediali, e qualsiasi altro dispositivo entrato a far parte della famiglia.



Insomma, tutto bene quel che finisce bene?
Più o meno: sono molto contento della nuova direzione intrapresa, che sembra ora ben strutturata nonostante continui (per fortuna!) ad essere sempre "a cielo aperto".

La speranza, però, è che non vengano fatti nuovi passi falsi, e soprattutto che essa sia veramente la strada giusta per continuare a dare un senso al progetto!




Visto che poc'anzi c'ho infilato in mezzo il motorola moto g (qui le mie riflessioni dopo un anno di uso), ne approfitto per dirvi che l'aggiornamento ad Android 5.1.1 purtroppo non è ancora arrivato.

Ma la casa dalla m alata ha presentato proprio in questi giorni la terza generazione del suo dispositivo medio di gamma (il g 2015), ed assieme a lui è arrivata anche l'ultima incarnazione della Radio FM.

Ebbene sì: l'app per l'ascolto della radio in forma tradizionale era l'ultimo tassello che non aveva ancora gioito delle meraviglie del Material Design.
Nuova icona, nuova grafica, e... nuove funzioni: possibilità di registrare ciò che stiamo ascoltando direttamente dall'applicazione, uno sleep timer, ma soprattutto (era ora!) la possibilità di attivare la riproduzione senza la necessità di utilizzare le cuffiette.

Di seguito una carrellata di screenshots:





Ora non manca altro che l'inizio del rollout anche in Europa dell'ultima release del robottino verde nell'incarnazione per il moto g!
Che probabilmente, visti i più di 18 mesi di presenza sul mercato, sarà l'ultimo aggiornamento di cui godrà...




Chi se ne sbatte altamente del supporto limitato a 18 mesi è pebble.

La start-up nordamericana, infatti, ha continuato ad aggiornare i propri orologi per tutto il corso del 2013 e del 2014, rallentando un pochino la marcia nel 2015 per via dell'arrivo del time, ma non fermandola per le app companion (proprio ieri l'ultimo update).

Il nuovo smart-watch dell'azienda è l'unico al momento a poter godere del firmware 3.x, con la sua timeline. Firmware che è stato nuovamente aggiornato alla versione 3.2 (assieme all'app dedicata al solo nuovo modello) con parecchie novità:
  • possibilità di modificare il livello di luminosità e la sua durata di attivazione;
  • possibilità di modificare la dimensione dei font;
  • possibilità di variare l'intensità della vibrazione;
  • aggiunto il supporto ad altri player multimediali (almeno su Android) e migliorato il supporto ai metadata delle tracce musicali;
  • possibilità per gli sviluppatori di separare nel lettore musicale i comandi play e pausa;
  • una marea di bug fixes e miglioramenti per la gestione delle notifiche (compresa una nuova azione per eliminarle tutte insieme).

Chiaro che, concentrandosi sul nuovo prodotto, i vecchi modelli sono stati lasciati un pochino indietro. Pebble, però, conferma la volontà di aggiornare anch'essi all'ultimo firmware, ma non si hanno ancora date precise.

Sospetto che se ne riparlerà verso l'autunno...


Per quel che riguarda il time steel, la variante in acciaio del nuovo orologio, per chi lo avesse finanziato su Kickstarter a causa di ritardi le spedizioni sono partite solo in questi giorni. E con molta probabilità il secondo cinturino (quello in acciaio) -che avrebbe dovuto essere compreso nella confezione di vendita- sarà spedito solo in un secondo momento...
Per chi invece non lo avesse finanziato mesi fa, ma ne fosse interessato all'acquisto, il pre-ordine libero inizia da oggi (con spedizioni previste per settembre).

Nel frattempo il time (in plastica) è già acquistabile liberamente in negozio fisico (solo in USA) o direttamente dallo shop on-line.




Chiudo la puntata di oggi parlandovi di google e dei suoi prodotti con cui sto giochicchiando, ed il primo dei due è il cardboard.

Quando ho recensito il visore per la realtà virtuale prodotto da i am cardboard (sulla base delle specifiche rilasciate da BigG in versione 2.0), ho sottolineato i seguenti punti:
  1. poca scelta di giochi complessi (e non) dedicati;
  2. il principale utilizzo è la visualizzazione di filmati/video a 360°.
    Mi sa proprio mi abbiano ascoltato in molti (:P) !!


    Per quel che riguarda il primo punto, Hidden Temple è uno degli esempi di giochini più complessi, da poco pubblicato sul Play Store.
    Si tratta di una avventura in prima persona in un mondo 3D ambientato in un antico tempio: nel ruolo di un archeologo avventuriero esploreremo la scena creata attorno a noi cercando di risolvere vari puzzle e salvare così la nostra pellaccia.

    Oltre a questo titolo, devo dire che pian pianino di cosette interessanti ne stanno venendo fuori.


    Per il secondo punto invece, un aggiornamento di YouTube porterà presto maggiori video 3D/360° per la realtà virtuale. E per ingannare l'attesa potete godervi questa selezione.

    La VR sarà uno dei settori su cui sempre più aziende punteranno nei prossimi mesi/anni, ed infatti perfino Nokia si è lanciata nella mischia con un nuovo dispositivo dedicato.
    Il colosso finlandese ha annunciato OZO, una camera da $42k dedicata ai registi indipendenti che permetterà loro di creare film in realtà virtuale.

    Del resto sempre più creatori di contenuti (come anche i registi di video musicali) stanno abbracciando il trend, visto che il gradimento da parte del pubblico sembra essere decisamente alto.
    E google ha rilasciato, come promesso durante l'I/O 2015, Spotlight Stories per iOS, cosicché anche gli utenti della mela (oltre che quelli del robottino verde) possano godere dei bellissimi contenuti stereoscopici prodotti.




    L'ultimo device della giornata e secondo made in google è il chromecast (qui le mie riflessioni dopo un anno di utilizzo).

    Sono passati 2 anni da quando il dispositivo fu presentato al Google I/O 2013: la pennetta di BigG da allora non è stata ancora sostituita da alcuna nuova generazione (e in alcuni casi neanche patchata per alcuni bug noti), ma continua ad essere un successo su scala mondiale.

    Non passa giorno in cui qualche produttore non annunci il supporto al dongle (come nVidia con la sua Shield, oppure HBO Now ed altri canali, o anche CloudPlayer con la sua app). E che sempre più applicazioni dedicate raggiungano gli store di google ed apple.

    La vera fortuna del chromecast, secondo me, è la gran quantità di guide, consigli, suggerimenti e voci che è possibile leggere e trovare sul web e che possono aiutare gli utenti (anche i meno esperti!):
    • qui una guida per fare il casting di Spotify
    • qui una guida generica per sfruttare tutte le funzionalità presenti
    • qui una guida per risolvere eventuali problemi di riproduzione a scatti
    • e chi più ne ha ne aggiunga...


    E con questi ultimi collegamenti si chiude l'articolo di oggi.


    Non mi resta perciò altro che salutarvi.
    A risentirci presto!