15 gennaio 2016

La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé (cit.)


Ciao :D

Finalmente ho trovato un po' di tempo da dedicare ai vari giocattolini che da qualche mese mi circondano...! Per questo motivo eccomi qui a raccontarvi le ultime accadute dalla precedente puntata afterthebuzz.

Quest'oggi, però, ho anche una piccola aggiunta da fare...

Terminate le vacanze -e iniziato l'anno con un po' di speranza ed anche una bella analisi di quello che ci attenderà nei mesi a venire (la trovate qua)- mi è balenata per la testa l'idea di raccontarvi quelli che sono 5 tra gli accessori che utilizzo di più nel quotidiano.

Da quando è iniziata l'avventura del blog ho sempre e solo trattato argomenti ad ampio respiro oppure mi sono concentrato su determinati prodotti, sui quali nel tempo vi ho riportato le mie impressioni e considerazioni.

Ma, ovviamente, nello stesso periodo ho utilizzato (e continuo tuttora a farlo) altri oggetti tech, che magari vi è anche capitato di sbirciare -o che ho utilizzato- nei video pubblicati sul mio canale YouTube oppure che ho inserito in foto sul blog o sui miei canali social.

Ho pensato, perciò, che potesse essere interessante mostrarveli. E li potete apprezzare nel seguente video:



Bene... Ora torniamo a parlare delle ultime news, e purtroppo devo iniziare con una cattiva notizia :-(


Addio motorola (e moto g)!



Come saprete, visto che ne abbiamo parlato ampiamente più volte, google ha ceduto -un bel po' di tempo fa- quel che restava di motorola a lenovo.

Il brand orientale ha ultimamente completato l'acquisizione, ha riorganizzato la struttura interna e, visto l'andazzo globale del mercato, ha anche deciso di ristrutturare tutta la divisione mobile.
Lo storico marchio americano con la m alata è stato completamente assorbito nelle fila di quello cinese, e per questo motivo sarà eliminato nel corso del 2016.

Questo non significa che le linee di prodotto più riuscite costruite dalla vecchia azienda verranno abbandonate: sarebbe un errore commerciale eclatante. Quello che succerà è che lenovo si concentrerà, almeno per il momento, su due soli filoni di mercato: quello Moto e quello Vibe.

Moto G, E ed X non spariranno dall'oggi al domani (dopodomani chissà?), ma fondamentalmente ci si concentrerà su meno modelli e li si differenzierà per fasce di mercato: linea top per i Moto e linea entry per i Vibe. Coloro (o parte di coloro) che hanno creato e portato avanti i progetti di motorola nel corso degli ultimi anni continueranno a lavorare sotto l'ala protettiva del gigante dell'informatica, e si occuperanno di entrambe le famiglie di prodotto.

Ciò che probabilmente accadrà, purtroppo, sarà un parziale allontanamento da quanto visto finora sui vari G, E ed X ed un avvicinamento al gusto orientale presente già oggi negli smart-phone di lenovo. O un qualcosa del genere... E se questo fosse confermato sarebbe un vero peccato: Android ha raggiunto la sua maturità e vederla così snaturata -da così tanti produttori- intristisce parecchio.

Sono passati due anni dall'inizio dell'avventura con l'amato moto g (qui il mio resoconto finale dopo un anno di utilizzo) e questa sarà probabilmente l'ultima volta che presenzierà sul blog (a meno di eventi eclatanti, sia chiaro).

Dispiace doverlo salutare in questo modo.

Per questo motivo mi piacerebbe invece ricordarlo come il dispositivo più venduto di sempre della storia di motorola, come il device che ha fatto tornare in auge (e soprattutto in Europa) lo storico e glorioso marchio, e come lo smart-phone che ha ridefinito le regole nella fascia media del mercato della telefonia mobile.

Addio motorola, addio moto g: rimarrete per sempre nei nostri cuori.



La triade: jolla - mozilla - canonical (Sailfish OS, Firefox OS ed Ubuntu)


Ci sono diverse novità anche per i tre sistemi operativi alternativi che seguo. In primis jolla e Sailfish OS.


Negli ultimi mesi la start-up finlandese se l'è vista davvero brutta: durante il corso dell'intera esistenza dell'azienda (poco più di 3 anni) il percorso affrontato è stato molto tortuoso e burrascoso. Alti e bassi non sono mancati, come ci hanno spesso ricordato i nostri marinai, ma quanto accaduto nel Q4 del 2015 è stato davvero pesante.

Blocco dei finanziamenti, licenziamenti e tanti nomi importanti o figure chiave andati via.
I soldi alla fine sono arrivati e molte delle misure intraprese per emergenza sono state bloccate. Ma la situazione non è tutt'oggi chiara e sicura.

Il 2016 sarà un anno davvero duro per la piccola realtà nordeuropea, e ovviamente noi gli facciamo tutti i migliori auguri.
Purtroppo il tablet finanziato via crowd-funding è stato definitivamente cancellato (dopo i ritardi ed i tanti problemi avuti in passato), e ancora non è chiaro se -ed in che modo- i finanziatori del progetto riusciranno a recuperare almeno parte del capitale investito (essendo stati comunque consapevoli fin dall'inizio che avrebbero potuto perdere i soldi).

Ad ogni modo non ci sono solo cattive notizie!
Sembra che Sailfish, il sistema operativo finora sviluppato internamente e completamente solo da jolla, stia cominciando ad interessare nuovi investitori. E durante il MWC2016 in Barcellona vedrà la luce -finalmente- il primo dispositivo di terze parti (l'intex aqua) a montare l'OS alternativo.

L'azienda si lecca le ferite e torna un po' a coccolare il frutto del proprio lavoro, come in passato, possibilmente rafforzata dalla tremenda vicenda subita. Già dalla prossima settimana dovrebbero ripartire le distribuzione mensili degli update per lo jolla phone (qui il mio resoconto finale sul dispositivo) rendendo pubblico il ramo 2.0.1 di Sailfish OS (qua la mia preview della versione 2.0 del sistema operativo).

Il bene più prezioso di jolla rimane (e rimarrà) la community che attorno ad essa ruota, e che le consente di mantenere vivo un prodotto che attualmente, per certi versi, è ancora troppo indietro rispetto alle alternative main-stream sul mercato.

Tra porting dell'OS su altri device, tra applicazioni non ufficiali che coprono alcune lacune, e la possibilità di personalizzazione (offerta dall'apertura -di gran parte- del codice del sistema operativo) ecco che:
  • sono in lavorazione due tastiere alternative interessanti: Swype e Voice;
  • è possibile cambiare l'interfaccia dell'applicazione Messaggi;
  • è possibile personalizzare l'aspetto del telefono con Ambience, Temi (che è possibile espandere con nuove idee, qui l'interfaccia di gestione) ed Icone di vario genere;
  • l'OS è giunto su una marea di nuovi device: samsung galaxy note e galaxy tab2, oneplus one, motorola photon q, gli oppo find 5 e 7s, htc one (m7). In più, cominciano a vedersi i primi segni di vita del porting per il fairphone 2 che vi ricordo avrà una build "ufficiale" (nel senso che fairphone ne permetterà l'installazione e sta collaborando in tutti i modi affinché la ROM venga completata e sia perfettamente funzionante);
  • continuano i lavori su SailCast, qui maggiori dettagli sul progetto;
  • c'è chi è al lavoro per far funzionare l'emulazione Android all'interno di Sailfish OS anche sui dispositivi di terze parti per i quali è stato effettuato il porting: la Alien Dalvik che permette l'esecuzione delle app Android, infatti, non è parte integrate del sistema operativo e soprattutto è concessa in licenza, quindi non può essere inserita nelle ROM cucinate after-market dalla community.

Ancora una volta, la speranza è che jolla riesca a trovare quella nicchia di mercato per il proprio pargolo, e che non sparisca nel nulla né lei né il lavoro portato avanti con tanto sacrificio nel corso della vita della start-up. E che non finisca tutto come accaduto per i suoi predecessori (nokia/meego/maemo/...) e come -probabilmente- accadrà per altri player ben più blasonati (sì, mi riferisco a te blackberry)...


Chi si trova in una situazione vagamente simile, anche se più sicura, è mozilla con il suo Firefox OS.


Come abbiamo appreso nei mesi passati, l'azienda della volpetta infuocata è uscita dai giochi del mondo smart-phone e tablet (anche se in quest'ultimo, possiamo dirlo, non ci è mai entrata veramente).

In realtà, però, non è che mozilla abbia effettivamente abbandonato il tutto: quello che mancherà sarà il lavoro di stretta collaborazione con gli OEM per la creazione di nuovi prodotti, mentre lo sviluppo di Firefox OS continuerà (qui la mia preview dell'ultima versione, la 2.5).

Ora: che questo significhi automaticamente che nessuna azienda di terze parti adotterà in futuro -per i propri dispositivi mobili- l'OS dell'ente non è ancora detto, anche se -realisticamente parlando- le probabilità che ciò accada sono davvero molte. Soprattutto visto l'andazzo degli ultimi due anni e che, il vero grande partner in questa avventura, teléfonica, ha dato forfait puntando tutto, per il prossimo futuro, su CyanogenOS.

Ma mozilla ha un brand forte e diverse armi ancora a disposizione, che passano tutte sotto l'acronimo IoT: Firefox OS vivrà in altri dispositivi, o almeno questo è il desiderio! Dai dongle per i TV a tastiere evolute, o -volendo- anche nei router. Non mancano, poi, altre idee o progetti.

Ce la farà? Non ce la farà? Chi può dirlo...
Anche in questo caso la speranza è che il lavoro fin qui portato avanti non sia abbandonato perché, diciamocelo chiaramente, il mercato ha bisogno di concorrenza per restare in piedi.

E mozilla deve trovare il giusto mix -finora mancato all'appello- per qualificarsi come valida alternativa ai big che per adesso spadroneggiano.

Dove questa miscela sembra aver in qualche modo attecchito è nel mondo dei TV: panasonic continua a scommettere sulla volpetta rossa per la propria line-up di smart-TV, segno che UI, funzioni ed ecosistema messi finora in piedi possono avere un senso.


Ad ogni modo, Firefox OS non è morto, e noi continueremo ad utilizzarlo sui nostri device, come il flame (qui la mia recensione e qua le mie considerazioni dopo 6 mesi di utilizzo). Soprattutto grazie -anche stavolta- al supporto della community:
  • una simpatica alternativa alle emoji;
  • un nuovo giochino da provare;
  • il file manager Hawk;
  • continuano i lavori sugli add-ons (grande feature!): qui uno per facebook;
  • porting dell'OS sul sempre-più-verde fairphone 2.

Che altro aggiungere?
Il 2016 sarà un anno di rinnovamento per mozilla e per i suoi prodotti: molti saranno disattivati, altri -forse- nasceranno.

Speriamo che Firefox OS trovi la sua strada per proliferare.


E parlando di proliferazione, chi nel 2016 dovrà dar prova di quanto fatto finora è canonical con la sua creatura: Ubuntu.


Sì, non solo la variante Touch (qui la mia recensione del sistema operativo): tutto l'ecosistema dovrà crescere (non soltanto con lo sviluppo di funzionalità mancanti o interessanti) e mostrare che la scommessa fatta sulla convergenza porterà dei buoni frutti!

Nel 2015 Ubuntu è finalmente sbarcato -dopo anni di intenso lavoro- nel mondo dei cellulari/tablet, e lo ha fatto partendo dal piccolo bq aquaris e4.5 (qui la mia recensione e qua le mie considerazioni dopo 6 mesi di utilizzo). Poi sono arrivati altri due componenti della famiglia (di cui uno si è perso per strada, il meizu mx4) che da allora non si è più allargata.

Con il MWC2016 alle porte (evento fissato tra circa un mese), iniziano a circolare voci di nuovo hardware in arrivo... E questa volta si apriranno definitivamente le danze alla visione di unificare i mondi mobile, PC (e affini) ed IoT.

I lavori in merito procedono (qui un video demo dello stato dell'arte e qua alcune foto). E poi il sistema è stato pensato ed ideato fin dall'inizio per facilitare il lavoro degli sviluppatori al fine di creare coerenza al cambio di dimensione dello schermo o del dispositivo stesso -od il suo stato corrente (telefono/PC)- in uso.

Vedremo che ne verrà fuori...


Nel frattempo, dopo il rilascio di emergenza dell'OTA8.5 a metà dicembre, l'OTA9 ha subito qualche ritardo, ma il rollout inizierà il 27 gennaio.
In questo video alcune delle novità che arriveranno, tra cui: un nuovo download manager, migliorie per il browser legate alla convergenza, nuove features per la gestione delle VPN, grandi aggiornamenti per mir, la UI, Unity8 ed un nuovo trust store.

Con il prossimo update, inoltre, sarà finalmente possibile abbinare un dispositivo pebble ad Ubuntu Phone: una applicazione non ufficiale, Rockwork, completamente sviluppata dalla community, permetterà di gestire app/watchfaces e soprattutto inviare le notifiche sul famoso smart-watch della start-up nordamericana. Non vedo l'ora di provarla!


Parlando di progetti sviluppati al di fuori da canonical, troviamo:
  • una apposita lista per richiedere alla community quali applicazioni mancanti sviluppare;
  • è arrivato l'update 0.3 di Hangups, il client non ufficiale di Hangouts, aggiornando UI e funzionamento;
  • sono state aggiornate le app NightClock, uNav e uTorch;
  • sono iniziati i lavori per uReadIt 5.0;
  • Ubuntu Touch muove i passi su oneplus one!


Insomma, tra i tre progetti di OS alternativi che sto seguendo, Ubuntu è quello che al momento ha più grinta.

Che il 2016 possa essere un anno di gloria!



Intrattenimento a 360°... e non solo! (cardboard, chromecast ed androidtv)


Grandi novità per le piattaforme di mamma google pensate per l'intrattenimento domestico.


Tanto per cominciare la famiglia composta da Androidtv e Cast (qui le mie considerazioni dopo un anno di utilizzo del chromecast, e qua le mie impressioni sulle ultime novità introdotte e su chromecast 2/audio) sarà ben presto allargata: nuovi partner e nuovi prodotti in arrivo nel corso del 2016, per consolidare quello che potrebbe diventare un nuovo monopolio al pari di Android nel campo mobile.

Certo di alternative non ne mancano, ma non sembrano puntare così in alto come invece vuole BigG per le proprie soluzioni. O almeno per il momento, tanto che a Mountain View stanno lavorando ad esempio per integrare il protocollo di casting direttamente in Chrome, senza necessità di installare estensioni.

E sembra che gli sviluppatori di terze parti stiano abbracciando l'idea di google, se non altro quella dietro al chromecast (con tanti giochi ed apps già disponibili sia sugli store degli OS mobili che per PC).
Ma tant'è, con i progetti di BigG è sempre andata così: soluzioni differenti a problemi simili, e quella che funziona meglio rimarrà.

Per ora il futuro di Androidtv non è del tutto chiaro. Ma con le nuove partnership avviate e tanti modelli in arrivo è possibile che il progetto riuscirà a sopravvivere.
O per lo meno io lo spero vivamente visto il mio recente acquisto: il philips 50put6400/12 (qui la mia recensione) proprio con l'OS made in google. E visto che la stessa azienda sembra intenzionata a portare nuovi prodotti sul mercato, al momento c'è da essere abbastanza tranquilli.

Anche amazon con il suo Amazon Video sembra aver promosso la piattaforma di google (per lo meno proprio in esclusiva per philips), così come Netflix che finalmente si è decisa ad implementare lo Smart Lock, e così come alcuni studiosi alla ricerca di falle nel sistema.


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Ma mentre rimango in attesa dell'update a Marshmallow per il mio Androidtv, vi posso confermare che vedere contenuti in 4K su un 50" sta cambiando il mio stile di vita.

Negli ultimi 15 anni l'intrattenimento domestico, per me, ha sempre fatto rima con Internet o visione di film. L'idea che qualcun altro scegliesse per me cosa farmi vedere nei pochi momenti di tempo dedicabile allo svago mi ha sempre tenuto ben lontano dalla televisione.
Con l'arrivo delle smart TV, poi, qualcosa è cominciato a cambiare, ma l'esperienza è rimasta limitata e poco invitante.

Ora che i giganti dell'informatica stanno cominciando a spostare l'attenzione sul campo dell'home entertainment le cose saranno stravolte completamente!
Il 2016 sarà l'anno della televisione, ma non quella vecchio stampo che ormai non fa più notizia. Quella dell'on-demand per tutti: della possibilità di riprendere il controllo di cosa vedere quando, dove e come si vuole (o si abbia tempo per farlo).

E chi non si adeguerà rischierà di sparire con il tempo...


Ma il 2016 sarà anche l'anno dell'estraniamento dalla realtà che ci circonda e l'immersione in nuovi mondi virtuali. Ed è per questo che google investirà seriamente sul cardboard e sull'ecosistema che sta creando attorno ad esso.


Durante il corso dell'anno (e probabilmente durante il Google I/O 2016 in maggio) ne sapremo di più.

Come disquisivo qualche giorno fa sui trend che incalzeranno nei prossimi 12 mesi, il VR sta diventando uno di quelli più chiacchierati. Oculus, Sony ed HTC sono i nomi più grandi, ma di certo non gli unici interessati ad investire sulla realtà virtuale (anche fuori dalle nostre case).

E BigG lo sa bene.

Non solo Clay Bavor (una delle persone dietro al visore economico per VR di google) supervisionerà il team che sviluppa a Mountain View i vari progetti legati alla realtà virtuale, ma l'azienda stessa tramite la controllata google ventures (GV) sta investendo milioni di dollari anche in altre compagnie che lavorano nel campo.

In più si continua a lavorare sull'SDK del cardboard (qui la mia recensione): google ha annunciato il supporto all'audio spaziale, cosa che potrà rivoluzionare completamente le applicazioni compatibili con il visore di BigG (qui una guida per gli sviluppatori).


Insomma, se per alcuni c'è ancora da aspettare in attesa di maggiori dettagli, per altri il futuro è ben più chiaro e ci si sta già muovendo per conquistare una bella fetta della torta.

Probabilmente non tutti i settori in cui può essere sfruttata la realtà virtuale avranno realmente successo, ma tra essi uno in particolare -forse perché al momento di più facile realizzazione- sta prendendo davvero piede: quello dei video a 360°.

Tra le Expeditions (pensate per bambini e non), tra viaggi a zonzo per miniature, mercatini o per il mondo ed oltre, oppure con contenuti di tutti i tipi (e chi più ne ha ne metta), c'è davvero tanto da provare!


La genialata di google è stata quella di puntare su un dispositivo economico -molto economico- che potesse essere costruito anche in casa. In questo modo è riuscita ad avvicinare rapidamente chiunque alla VR gettando le basi per un ecosistema che non può far altro che espandersi (sia lato contenuti, ma anche prodotti -di ogni fattezza- pensati per consumarli).

Non è un caso se oltre alle già citate esperienze di viaggio troviamo costantemente nuovi titoli da provare, come i recenti:

Insomma, il cardboard sarà anche un giocattolino (o forse no? già, direi di no), ma di strada negli ultimi mesi ne ha fatta parecchia. E, visti i grandi investimenti che google (assieme a tanti altri player sul mercati) sta facendo sulla VR, posso solo affermare che: ne vedremo delle belle!



Un po' in disparte... (pebble steel, oneplus one ed amazon fire)


A chiudere la carrellata odierna sono gli ultimi tre prodotti rimanenti tra quelli sotto la mia lente di ingrandimento, e per i quali c'è qualche novità ma niente di così eclatante.

Per pebble il 2016 sarà un anno complicato: la concorrenza è agguerrita più che mai. Per tante ragioni.


Tanto per cominciare Androidwear non ha conquistato il mercato come ci si aspettava, mentre il Watch di apple ha catturato più del 50% dello share. Ma comunque le vendite in generale non sono state così elevate.

Forse gli smart-watch non sono stati capiti dalle masse? Oppure -al contrario- non sono poi così necessari come qualcuno sperava...?

Eppure i wearable in qualche modo vendono, soprattutto nell'incarnazione fitness-tracker e simili. Che sia quella la strada da seguire? Chissà... Sta di fatto che pebble sicuramente si concentrerà proprio in quella direzione, come era intuibile dall'introduzione di Health.

Peccato che, nonostante l'arrivo della Timeline (qui la mia preview dell'update) per il vecchio classic e steel (qua la mie considerazioni dopo un anno di uso dell'orologio), tale app non sia compatibile con i vecchi modelli. Occorrerà invece possedere uno dei nuovi Time (tra l'altro eletti da IGN come migliori smart-watch del 2015), per i quali è arrivato anche un simpatico assistente personale.

Comunque a proposito di Timeline ed aggiornamenti: pebble ha rilasciato un piccolo update minore (3.8.2) per risolvere alcuni dei bug riscontrati.

E nel qual caso non vi foste trovati bene con il nuovo firmware, nonostante non dovrebbe esistere procedura per effettuare il downgrade, seguendo questi passi (gentilmente forniti dall'amico Luigi Bruno) dovreste riuscire a tornare (almeno in parte) al vecchio 2.9.1:
  1. creare un custom firmware (basato sul 2.9.1), all'indirizzo http://pebblebits.com/firmware/
  2. caricare su di uno smartphone Android il firmware creato
  3. installare ES File Manager
  4. installare l'applicazione Pebble Time (eventualmente rimuovere se già installata la vecchia app Pebble)
  5. accendere il pebble con FW 3.8 e accoppiarlo con il bluetooth senza però aprire l'app di pebble
  6. avviare ES File Manager, selezionare il firmware creato e condividerlo
  7. ES chiderà con quale applicazione completare l'operazione: selezionare l'app Pebble Time (che ci penserà lei ad inviarlo all'orologio)
  8. a questo punto il pebble sarà in recovery mode: senza spegnerlo, disinstallare l'applicazione Pebble Time dallo smartphone ed installare la vecchia app Pebble
  9. avviare l'app Pebble che chiederà di sincronizzarsi con l'orologio
  10. finita la procedura lo smart-watch sarà ripristinato alla 2.9.1 con tutte le app già sincronizzate
  11. nota: ovviamente occorre effettuare il login con il nostro account rispettivamente nelle app Pebble Time e Pebble quando richiesto.
Perché ho scritto in parte? Perché la recovery installata sullo smart-watch rimarrà in versione 3.8.x, quindi se doveste effettuare un factory reset dall'orologio vi sarà reinstallato l'ultimo firmware.

Chiaramente procedete solo se sapete cosa state facendo. Inoltre sottolineo che non ho provato personalmente questa procedura, anche se so funzionare, e ovviamente non mi assumo alcuna responsabilità in merito...


A proposito di smanettamenti con firmware, recovery e quant'altro: è arrivato il turno di oneplus one (qui le mie considerazioni ad un anno dalla recensione).


Dopo i 7 giorni di regali durante le festività natalizie, la start-up cinese si è finalmente sbottonata su parte degli update che arriveranno per i suoi device: e, sorpresona!, la OxygenOS 2.0 ci sarà anche per il one. Prima o poi, visto che di tempistiche non si è parlato...
Inoltre, almeno in India, oneplus venderà direttamente pezzi di ricambio per i propri device. Mossa interessante.

E CyanogenOS?
Ci sono novità anche per lui: tanto per cominciare è arrivato l'update 12.1.1 (YOG7DAS2k1, qui il post ufficiale) che ha portato novità discutibili. Cortana, l'assistente personale sviluppato da microsoft, è stato integrato nel sistema operativo e sostituito a Google Now.
In più, suggerimenti riguardo altre app sviluppate a Redmond sono apparsi qui e lì.

Insomma l'accordo tra microsoft e cyanogen.inc alla fine c'è stato davvero e sta cominciando a dare i suoi frutti...
Fortuna che CyanogenOS sia una cosa completamente differente dalla CyanogenMOD (che comunque fa le sue scelte)...


Ma cyanogen.inc non è la prima e non sarà l'ultima a modificare Android per piegarlo al proprio volere.
Ne sa qualcosa amazon con il suo Fire OS.


Il sistema operativo nato dall'AOSP e completamente privo di tutti i servizi di google muove i tablet del gigante dell'e-commerce. Dispositivi che offrono tanto a prezzi stracciati.

E sarà sicuramente questo il motivo per il quale, dopo il Black Friday, anche durante le festività natalizie il Fire (qui la mia recensione) ha spopolato alla grandissima. In questo periodo, tra l'altro, in alcuni e-store locali di amazon è anche in offerta.

E se foste curiosi di capire perché il Fire sia così economico, beh date uno sguardo al suo interno.



Inutile dire che anche oggi è andata per le lunghe... Per cui mi fermo qui.
A presto!