8 settembre 2015

Ci vogliono milioni di occasioni mancate per coglierne finalmente una (cit.)


Come di consueto, di ritorno dalle vacanze estive, si riparte con la stagione commercialmente più importante per tutti produttori mondiali di quei giocattolini (e non) elettronici (e non) che fanno sempre più gola a noi poveri consumatori.

E se l'inizio dell'anno è -da tempo ormai- monopolizzato dai blasonati CES di Las Vegas (qui il mio resoconto) e MWC di Barcellona (qui e qua le mie sensazioni), settembre è sicuramente il mese di IFA (e presto di Apple e Google...).

Anche quest'anno all'Internationale Funkausstellung in Berlino sono stati tolti i veli alle tante proposte che da qui ai prossimi mesi arriveranno nei negozi di tutto il mondo (fisici e/o virtuali).

Per questo motivo eccomi qui a riportarvi un po' quelle che sono le mie impressioni generali su quanto si è visto e quella che è la piega che sta prendendo il mercato da un po' di mesi a questa parte.



Prima di entrare più nel dettaglio della kermesse berlinese, una cosa negativa che volevo fin da subito sottolineare è l'appiattimento generale e la "poca fantasia" che ormai regna sovrana, soprattutto in alcuni settori.
Da diversi mesi quello degli smart-phone è quanto mai fermo, quello dei PC è -forse- in ripresa ma fondamentalmente non si sono viste particolari innovazioni (anche se qualche guizzo c'è stato), e quello dei tablet è come al solito di una noia colossale (in attesa, però, di news da parte di Apple... o anche Samsung).

Le grandi aziende sono tutte allineate tra loro: i prodotti sono una copia gli uni degli altri, le componentistiche scelte sono le medesime e le fantomatiche e decantate innovazioni sono spesso inutili trovate pubblicitarie.

Cosa su cui mi ero soffermato anche tempo fa, i piccoli si stanno mettendo in mostra cercando di farsi spazio, e le novità, le genialate o anche solo alcune piccole e semplici follie dobbiamo cercarle proprio in loro.
Non tutti ce la faranno, purtroppo, ma se non altro tengono alta la nostra curiosità e l'interesse sulla scena.



Ma torniamo a Berlino!
Il 2014 doveva essere l'anno dei wearable, ma i produttori non si sono fatti trovare pronti. E allora al CES 2015 si pensava che si sarebbe parlato solo di orologi smart e fitness tracker: argomento principale come abbiamo visto, però, è stato l'IoT.

Ad IFA, questa volta, gli smart-watch e soluzioni affini erano il vero punto focale: con quasi un anno e mezzo di ritardo rispetto alla tabella di marcia, i tanti wearable l'hanno fatta padrone assieme al mondo dei personal computer e dell'imaging (foto/video).
Di Internet delle Cose si parla ormai da tempo, e nella capitale tedesca di device (tra appliance, elettrodomestici, sensori, ...) ne sono passati tanti sotto ai riflettori, ma niente di così sensazionale. Ed in ogni caso stiamo parlando di tecnologie ancora in cerca di un senso completo, oppure di cose già viste e riviste. Cosa certa: tutto sarà interconnesso!

I telefonini sono oggigiorno poco più di una commodity e quindi non c'è da stupirsi se l'impegno dei big stia pian pianino spaziando in altri campi (magari sempre legati al mobile sia chiaro) in cui c'è sicuramente ancora molto spazio da occupare.


La crescita dei meno costosi



Android è il sistema operativo mobile più diffuso al mondo (anche se a quanto pare non così profittevole). Da diversi mesi è sempre lì in vetta a grande distanza dagli inseguitori.
L'unico vero rivale, con il quale sommando le vendite si arriva a coprire più del 90% degli utenti in tutto il mondo, è iOS. E quest'ultimo non è assolutamente rivolto alla fascia bassa: Apple è l'unica che riesce a guadagnare consistentemente nel settore.

IDC: Smartphone OS Market Share 2015, 2014, 2013, and 2012 Chart

All'IFA di telefonini se ne sono visti parecchi, ogni produttore ha portato la propria line-up. Chi ne ha presentati di nuovi, chi ha mostrato i modelli già immessi nei mesi precedenti sul mercato, oppure quegli stessi che erano stati presentati già al CES o al MWC ma che ancora non erano pronti per la commercializzazione definitiva (sì, sto parlando di te Asus).

Insomma, di vere novità che facciano sobbalzare non se n'è vista nessuna.


Huawei c'ha provato con Mate S ed il suo Force Touch, dandosi "la zappa sui piedi" integrandolo nel solo modello mega-super-ultra-premium con 128GB di memoria interna, per il quale non è stato annunciato né il prezzo (sappiamo che il modello da 64GB senza tale tecnologia toccherà i 700€, figuriamoci l'altro!) né una data precisa di commercializzazione o i paesi in cui sarà effettivamente disponibile.
Siamo alle prese con un nuovo metodo di interazione con il nostro dispositivo ma rimango dell'idea che, finché non sarà integrato da Google nativamente su Android, il supporto da terzi non arriverà e le funzioni che lo potranno sfruttare rimarranno molto limitate.
Anche Apple dovrebbe integrare tale tecnologia nei suoi nuovi device (lo scopriremo tra pochissime ore) con una probabile miglior implementazione fin da subito... O almeno già integrata a livello di iOS e -direi- disponibile agli sviluppatori nell'immediato.

Sony ha cercato di far gran parlare di sé con la nuova serie Z5 (compact, full e premium): i soliti piccoli passettini in avanti, ma stavolta anche qualche passettone su cui ci tornerò dopo.

Tutti gli altri hanno spaziato nelle fasce di mercato media e bassa: i top di gamma fanno sempre più fatica ad attrarre il pubblico, e questo è in parte legato anche al fatto che dispositivi di fascia media o device top degli scorsi anni sono sia più economici (ovviamente) sia ormai perfettamente paragonabili in tutto e per tutto nell'uso quotidiano alle soluzioni definite premium.

Quello che si può notare è come sul mercato vi sia un aumento incredibile di dispositivi di fascia bassa (sotto ai 200€), di quelli di fascia medio/medio-alta (attorno ai 300-350€), ed uno stacco elevato dei prodotti premium (sopra ai 600€). Tutte le altre frazioni intermedie, soprattutto quella dei cosiddetti flagship (un gradino sopra la fascia media e dietro quella premium), si stanno contraendo.

I produttori fanno fatica ad avere grandi guadagni sui dispositivi molto economici, ma quest'ultimi sono molto richiesti in quei paesi (BRICS) in cui il passaggio agli smart-phone non si è ancora completato, e perciò la loro produzione è inarrestabile.
Si riesce a guadagnare un po' nella fascia media, invece, nella quale le soluzioni proposte e ormai bilanciate a 360° attirano tutti quegli utenti che dei cellulari avanzati sono già schiavi (:P).
Infine, il mercato premium mantiene salda la sua nicchia di estimatori che cercano materiali ricercati o funzioni esclusive. E per questo motivo sempre più brand stanno provando a farsi spazio anche in questo ramo, che genera profitti elevati, proponendo dispositivi realizzati con materiali più ricercati e con design meno dozzinali (più o meno...).

La suddivisione rispecchia chiaramente l'attuale situazione: fascia bassa e media con il dominio di Android (ed i pochi guadagni prima anticipati), fascia alta con predominio Apple (che di ricavi, invece, ne ha di incredibili). Microsoft ha provato nel corso dell'ultimo anno ad aggredire la fascia bassa, "dimenticandosi" delle altre, e la tattica ha attecchito in qualche regione (ad es. in Italia), ma ha anche portato i conti in rosso e ad una riorganizzazione completa del progetto: ne sapremo di più ad Ottobre e nei mesi a seguire.



Qualsiasi dispositivo immesso sul mercato è ormai considerabile più che valido per la fascia in cui viene posizionato e, a meno di funzioni lievemente differenti o design singolari, si tratta sempre della solita solfa.

Sarà forse per questo motivo che -sempre più spesso- ciò che noi utenti andiamo a cercare in un nuovo papabile acquisto non è tanto qualche funzione particolare quanto più le possibili mancanze.



Menzione speciale per Marshall che entra nel mercato smart-phone con un device, il London, molto interessante (e decisamente di nicchia)!
Sempre Android, ma con tutta una suite di personalizzazioni pensate per gli amanti della musica: quali il doppio jack per inserire due cuffie con livelli audio separati, o due microfoni esterni; player musicale avanzato e altri software multimediali; equalizzatori di ogni tipo; chip e speaker dedicati per migliorare la riproduzione; e così via. Senza dimenticarci di un design aggressivo ed accattivante!

Long Live Rock 'n' Roll!


L'esplosione di indossabili, stick, convertibili e modulari



A ridosso della fiera e nei giorni precedenti ad essa, grandi novità sono state introdotte e presentazioni sono state fatte. Di smart-watch ne sono stati mostrati tanti, e Samsung ha "svelato" il suo Gear S2 di cui tutto già si sapeva, come come Huawei, Asus e gli altri nomi famosi.
Chi ha sperimentato un po' di più è stata Sony con il suo Wena: un ibrido tra un orologio classico ed uno smart, finanziabile via crowd-funding. Segno che anche per i grandi brand le mosse di mercato stanno cambiando ed evolvendo.

Ma la vera notizia è che la piattaforma Androidwear è ora compatibile con iOS e quindi gli iPhone: un cambiamento (da tempo rumoreggiato) molto importante che potrebbe portare ad una diffusione maggiore dell'ecosistema per wearable di BigG, intrapresa soprattutto per recuperare un po' di terreno nei confronti di Apple Watch e dei vari fitness tracker.


Samsung continua a cercare di differenziarsi dal resto della massa proponendo la propria piattaforma basata su Tizen, che apre "finalmente" anche agli altri device Android (ed in futuro, chissà, anche ad iOS?): niente più limitazioni a pochi modelli top dell'azienda, ma spazio a qualsiasi device con a bordo almeno KitKat (4.4+) ed 1.5GB di RAM.
Il Gear S2 ha un display circolare ed introduce qualche nuovo concetto di interazione grazie alla ghiera posta attorno al display che funge da selettore.

Sinceramente non l'ho trovato poi così interessante, e addirittura ritengo la versione sportiva esteticamente più riuscita di quella classica. Così come non mi hanno stupito né Huawei con il suo orologio molto costoso (e già presentato durante il MWC2015, anche in versione lusso) né Asus, i quali vanno ad allinearsi a tutti gli altri prodotti già presenti sul mercato senza funzioni particolari in più.

E siamo giunti già alla seconda generazione di smart-watch basati sulla piattaforma di Google, che continua ad aggiungere funzioni ma che per me rimane ancora troppo esosa di risorse: ora gli orologi possono anche funzionare in modalità stand-alone, grazie al Wi-Fi integrato.


Motorola ha ufficializzato il successore dell'acclamato Moto360: il nuovo modello 2015 fa della personalizzazione (cinturino, scocche) il suo punto forte.

Questi orologi a me sembrano un po' tutti uguali, e ancora non in grado di superare la giornata d'uso, o poco più... Con tanto ringraziamento da parte dei produttori di accessori che proprio ad IFA si sono sbizzarriti con basette di ogni genere per ricaricare contemporaneamente telefono ed orologio!


A completare lo scenario una valanga di soluzioni studiate per le attività sportive (sotto forma di orologi, braccialetti, clip e quant'altro, perfino nelle suole per scarpe...), per monitorare il sonno o per misurare qualsiasi cosa possa passarvi per la mente: come le attività dei nostri fidati amici a quattro zampe...



Lato personal computer grande spazio è stato dato a Windows 10 e a tutta la gamma di soluzioni proposte dai grandi brand, che da qualche anno stanno cercando di rianimare questo settore in forte crisi.

Stick, convertibili, 2-in-1, raffreddamento al liquido, e chi più ne ha ne metta: Asus, Toshiba, Lenovo, etc hanno presentato nuovi device o aggiornato modelli già in commercio con la appena presentata nuova generazione Skylake dei processori di Intel.
Ed è proprio il gigante americano che ha occupato gran parte della scena con la sua press conference e con tutte le novità che giungeranno sul mercato nei mesi a venire, sia per il desktop sia in mobilità.

Anche in questo caso una marea di proposte tutte un po' uguali tra loro. A differenziarsi, ma nemmeno troppo, qualche prodotto Chromebook o qualche Cloudbook: soluzioni che si affidano al cloud e che cominciano ad essere papabili grazie alla diffusioni sempre maggiore delle reti Wi-Fi e LTE.

Acer, dal canto suo, ha fatto scalpore con la serie Predator rivolta al gaming (anche in mobilità), settore in cui anche gli altri brand stanno puntando molto e che probabilmente è l'unico che tiene in vita il mondo dei personal computer lato consumer.
Ma soprattutto, davvero davvero interessante il Revo Build.


Si tratta di un PC domestico modulare, impilabile. Ogni componente è magneticamente connessa alla sottostante, con la quale comunica e scambia dati, ed ognuna di queste componenti può espletare funzioni specifiche: da memorie a batterie, da amplificatori audio a ricariche ad induzione per cellulari, e così via.

Un plauso ad Acer per la fervida immaginazione (peccato rimanga una soluzione completamente chiusa), speriamo che vi sarà possibile installare sopra anche altri sistemi operativi oltre a Windows 10 e che non rimanga un caso isolato (puntando, però, ad una standardizzazione)...


4K in ogni dove, 360° e realtà virtuale



TV, video-fotocamere, action cam, e via discorrendo: tutti i modelli esposti nei padiglioni della fiera sono stati aggiornati al nuovo formato. Chi li registra, chi li riproduce.
La sigla 4K era stampata e ben visibile dappertutto, segno che questa volta il passaggio al nuovo sarà forse più rapido di quello che c'è stato in passato verso il full-HD (ed in molti casi non ancora completato).

Per lo meno per i contenuti auto-prodotti.

E se video-riprese, selfie (per la creazione dei quali tantissime proposte, tra stick, smart-phone con addirittura doppia fotocamera frontale & co., sono state mostrate al pubblico di IFA) e foto panoramiche sono ormai pane quotidiano per gli appassionati fotoamatori, la nuova frontiera saranno i video e le foto a 360°: per questo motivo tutta una serie di nuovi strumenti sono pronti ad arrivare nelle nostre mani ed in grado di catturare sfericamente la realtà che ci circonda.
Il risultato potrà poi essere goduto con i visori per la realtà virtuale, come il Cardboard di Google di cui vi ho parlato recentemente.

Per quel che riguarda la realtà virtuale (e quella aumentata) niente di nuovo: HTC ha riproposto il suo Vive in versione ancora prototipale, Sony il suo Project Morpheus e gli altri presenti non hanno aggiunto nulla di importante sul tavolo.


Al contrario, chi sta anticipando le mosse è Sony che con il nuovissimo Z5 Premium con display 4K (sì, un cellulare da 5.5" con una densità di pixel mostruosa, più di 800 dpi, anche se con qualche trucchetto) ha stracciato la concorrenza e ha buttato nella mischia l'ennesimo padellone (ormai sono sempre più grandi!) pronto proprio per farci immergere in mondi sempre più realistici: più è alta la risoluzione, infatti, migliore sarà la resa una volta inserito il dispositivo all'interno di un visore.

Certo è che nell'uso quotidiano di differenze con un full HD o un 2K sfido a trovarne... O forse sì: la batteria che ci lascerà a terra nella metà del tempo (chissà...!).


Conclusioni



L'IFA di Berlino si è trasformata in un appuntamento davvero molto importante sull'agenda dei vari produttori di tecnologia, ed essendo anche aperta al pubblico essa ha una risonanza ed un impatto notevole e diretto sui consumatori.

Quest'anno a mio avviso non c'è stato nulla di così eclatante o di così attraente che abbia in qualche modo catturato la scena: tanti prodotti, tante categorie, ok il 4K... Ma nel complesso una accozzaglia di device dal sapore di già visto o del tipo: «possibile che non esistesse già una cosa simile?»

In poche parole: tante iterazioni e poche innovazioni. Peccato.

Non solo quello di cui vi ho parlato, ovviamente, di cose ce n'erano davvero tante, anche di strambe: ma quello su cui volevo puntare il dito è proprio questa mancanza di spinta da parte dei grandi che sembrano ormai aspettare solo i più piccoli, i quali invece devono rischiare tutto per farsi strada con le proprie idee.

E a quel punto i pesci grandi saranno lì pronti a seguire i nuovi trend.

Ultima nota: non si è visto alcun nuovo prodotto con a bordo sistemi operativi alternativi, quali Sailifish OS, Firefox OS (tralasciando le già note -ed in commercio- TV 4K di Panasonic) o Ubuntu Phone. E nemmeno smart-phone con Tizen OS.

Vi lascio alcuni link per approfondire ciò che è stato presentato alla fiera:


Non mi resta che salutarvi in attesa delle altre novità in arrivo nei prossimi giorni di questo ultimo mese d'estate, che sa già un po' di autunno ma che potrebbe riscoprirsi più infuocato che mai...

Ciao!