Ciao ragazzi!
Sono passate circa tre settimane dall'ultima puntata after the buzz, ma eccoci già qui di nuovo insieme a parlare dei vari giocattolini presenti sotto la mia lente di ingrandimento.
Questa volta infatti ci sono interessanti novità, per lo meno per alcuni di essi, e non vedo l'ora di parlarvene!
Non perdiamo altro tempo con i convenevoli: buona lettura!
Piccola nota: non prendetemi (troppo) per pazzo, ma oggi volevo rappresentare lo stato di ogni device con una immagine che in qualche modo lo potesse raffigurare.
L'adagiato in attesa
Il motorola moto g (qui le mie considerazioni dopo un anno di uso del telefono) è ancora in attesa del bramato aggiornamento a Lollipop 5.1(.1). La casa dalla m alata, infatti, dopo essere stata tra le prime a portare l'incarnazione 5.0.2 di Android sui propri device già ad inizio anno, si è un po' persa per strada tra il completamento dell'acquisizione da parte di lenovo e la presentazione della nuova line-up per il 2015.
Ai vari ritardi (dovuti in parte anche alla riorganizzazione dei team interni con il licenziamento o la sostituzione di varie figure chiave) si sono sommati alcuni bug gravi del robottino verde (come Stagefright) che hanno fatto accumulare maggiori perdite di tempo.
Come vi dicevo nella precedente puntata, motorola ha già rilasciato i sorgenti per le componenti open-source del kernel per il nuovo firmware, ma occorrerà aspettare ancora un po' (almeno nel nostro mercato, visto che in Brasile il rollout sembra essere già iniziato) prima di poter mettere le mani sull'atteso update.
Nel frattempo, comunque, la ex-casa nordamericana ne ha approfittato per aggiornare due delle sue applicazioni custom presenti sul moto g: la fotocamera e la galleria!
Alcune novità ed i soliti bug fixes:
Il golosone all'ingrasso
Jolla nelle ultime settimane è stata esplosiva: non solo ha rilasciato in via definitiva l'update 1.1.7.28 (dopo ben 3 RC, qua un video) per tutti i possessori dello jolla phone (qui le mie considerazioni dopo un anno di uso del telefono), ha anche aggiornato l'SDK per gli sviluppatori.
Ma, soprattutto, ha iniziato il rollout di nuova versione per gli early adopters. Si tratta del firmware 1.1.9.28 che porta un assaggio di Sailfish OS 2.0!
La versione 2 dell'OS ha una quantità enorme di modifiche sia estetiche che funzionali in tutto il sistema. Per questo motivo, come promessovi tempo fa, qui di seguito trovate un video che ho girato in anteprima con le mie considerazioni sul lavoro finora fatto:
Il tablet sta finalmente arrivando (con una interessante custodia finanziabile), e jolla si è fatta trovare pronta mostrando gli avanzamenti del proprio lavoro su tutte le varie dimensioni di schermo attualmente supportate!
Lato community, poi, i lavori procedono alla grande:
- Sailorgram e Webpirate sono state aggiornate rispettivamente alle versioni 0.72 ed 1.6 con diverse modifiche grafiche e risoluzione di piccoli bachi;
- così come ownKeepass che passa alla release 2;
- 2107, un nuovo giochino molto simpatico, è ora disponibile sullo store;
- il client non ufficiale per Airbnb, Cutebnb di cui vi avevo già parlato, è stato pubblicato sullo store di jolla;
- è pronto un client non ufficiale anche per Wallabagapp, Sailabag;
- una guida per utilizzare gli MCE tools by nokia;
- qui una patch per ampliare il numero di shortcut nella schermata di blocco di Sailfish OS;
- qui una patch per riabilitare lo swype-to-unlock nella schermata di blocco;
- qui una patch per velocizzare le animazioni del pulley menu;
- qui una patch per aggiungere il comando di reboot nella schermata power;
- Sailfish OS è stato portato anche sui moto g di prima (qui un'altra immagine) e seconda generazione, sull'xperia ray, e Sailfish OS 2 è arrivato sul nexus 5;
- infine, qui un interessante test di confronto tra batterie non ufficiali ma compatibili con lo jolla phone, in caso ne aveste bisogno (visto che di quelle ufficiali non se n'è più sentito parlare).
Notizia mesta: Marc Dillon, ex-COO ed uno dei 4 fondatori di jolla, se ne è andato dall'azienda (assieme ad altri membri, comunque sostituiti da nuovi acquisti). Sembra che la sua partenza sia stata presa in seguito a decisioni personali al fine di affrontare nuove sfide.
Ci mancherà la presenza carismatica di Marc durante (eventuali) futuri eventi della start-up finlandese!
Il pigrone che avanza
Come al solito su Ubuntu Phone (qui la mia recensione del sistema operativo) e sul bq aquaris e4.5 in versione ubuntu (qui la mia recensione del telefono) c'è sempre tanto di cui disquisire.
L'ultima volta ci eravamo lasciati che il rollout dell'OTA6 era iniziato (qui il changelog) per il meizu mx4 e per gli altri telefoni supportati da canonical, ma non per i device di bq.
Bene l'aggiornamento è stato in fin dunque rilasciato, ed io ovviamente l'ho subito installato!
Tra le novità più rilevanti di questo ottimo update troviamo finalmente l'inclusione dell'hotspot via Wi-Fi e la nuova boot animation che si allinea con quella della controparte desktop. Del resto, proprio su questo punto, l'azienda inglese sta lavorando sempre più sulla piattaforma mobile, al fine di arrivare prima o poi a quell'agognata convergenza, inseguita da tanto tempo ormai.
E mentre bq promette di rilasciare nuovi telefoni in esclusiva con snapdeal in India (dopo i due terminali già sul mercato) e qualche produttore comincia a pensare ai primi tablet con Ubuntu, canonical sta invitando tutti gli sviluppatori a provare il nuovo SDK per lo sviluppo di applicazioni.
Ed è proprio la community, come per Sailfish, il cuore pulsante di Ubuntu Phone:
- il client Telegram in versione 2.0 arriverà presto, ed è stato rilasciato un client nativo e non ufficiale per Hangouts, Hangups;
- è stato creato uno scope alternativo per la visualizzazione delle app installate;
- un nuovo giochino intrigante, Falldown, è stato rilasciato;
- in sviluppo un client nativo non ufficiale per Instagram ed una nuova applicazione per un navigatore GPS;
- qui una guida per eseguire l'hard reset completo del vostro aquaris, e qua una guida per trasferire i pacchetti click sul vostro ubuntufonino per un'installazione al di fuori dello store.
Ma, mentre ci si prepara all'OTA7 che arriverà ad ottobre e porterà altre novità (un pizzico di funzionalità per volta) ed una marea di bug fixes (senza contare i primi esperimenti per il supporto al 64bit), la notizia più curiosa e su cui riflettere è la partenza di Cristian Parrino.
Parrino è/era il team leader, il grande capo, del progetto Ubuntu Phone. Ed ora è andato via.
Esattamente come è successo tempo fa con Andreas Gal e Firefox OS, anche Ubuntu Phone perde la figura più importante (in termini di visibilità) del progetto. Ha qualche significato in particolare questa mossa? Sarà veramente legata alle sole ambizioni personali di Cristian (anche lui in cerca di nuove avventure), o c'è qualche altro dettaglio dietro di cui probabilmente non sapremo mai nulla?
La speranza è che il progetto non venga abbandonato (ne dubito) o che comunque continui con gli elevati ritmi attuali, anche perché sta crescendo bene a mio modo di vedere, e con la giusta pazienza potrà trovare la propria nicchia di utenza...
A differenza della situazione di jolla, le partenze di Parrino e Gal sono secondo me di maggior rilievo (non che quella di Dillon sia trascurabile sia chiaro) date le posizioni ricoperte dai due ex team-leader.
Rimaniamo in attesa di futuri risvolti...
I due in quiete dopo la tempesta
I due dispositivi più diversi che ho provato nel corso degli ultimi 12 mesi, il mozilla flame (qui la mia recensione del telefono e qui le mie impressioni dopo 6 mesi d'uso) ed il oneplus one (qui le mie considerazioni dopo un anno), destinati a due fasce completamente differenti del mercato, sono in fase di quiescenza dopo le burrascose settimane passate.
Mozilla continua a fare progressi con Firefox OS (qui la mia recensione del sistema operativo), aggiungendo nuove funzioni e lavorando sulla UI e UX. Ma soprattutto una marea di nuove (interessanti) API per gli sviluppatori.
Nel frattempo il lavoro della community procede con tante nuove applicazioni che vengono rilasciate quotidianamente.
Dall'altra parte, cyanogen.inc (mentre si appresta all'ennesimo accordo con microsoft?) prima blocca e poi riprende il rollout dell'update 12.1 per il device (qui un nuovo promettente firmware AOSP) della start-up cinese. Azienda che dopo l'inizio delle vendite (si fa per dire, visto il blocco degli inviti) del suo nuovo flagship killer, sembrerebbe intenzionata ad ampliare il proprio business con l'interesse verso la fabbrica di HTC (sempre più in caduta libera) a Shanghai.
I tre dormiglioni, ma sempre con l'orecchio in allerta
I dispositivi companion in mio possesso, il pebble steel (qui le mie considerazioni dopo un anno di uso) e i due prodotti di google, il chromecast (qui le mie considerazioni dopo un anno di uso) ed il cardboard (qui la mia recensione), se ne stanno in dormiveglia...
Pebble è talmente impegnata ad aggiornare l'app (per Android ed iOS) ed i firmware dei due nuovi pebble time (giunti ora alla versione 3.4, con interessanti novità: qui il changelog) che ancora non è riuscita a completare la timeline sui vecchi modelli.
Ma ci sono buone nuove!
La timeline arriverà entro la fine dell'anno, come promesso: occorre solo capire quando... Ma la start-up nordamericana ci teneva a ricordacelo, e noi le siamo grati :D
Google, invece, si limita a rilasciare le specifiche tecniche dettagliate per il suo visore per la realtà virtuale, campo nel quale è ormai chiaro si combatterà una dura battaglia tra i vari competitor (e non :P) in gioco.
E GoPro, partner di BigG per il progetto JUMP!, ha iniziato i preordini/vendita di Odyssey (alla modica cifra di 15000$), il ring studiato appositamente per catturare quei contenuti a 360° che poi diverranno disponibili per la fruizione tramite visore.
Ve ne avevo parlato nel mio resoconto del Google I/O 2015: si tratta di un set composto da 16 action cam HERO Black con relativi Backpacks e schede microSD, qualche cavetto più accessori e ovviamente il ring per comporre la mega camera.
Nulla vieta che possiate farvelo da voi "in casa", acquistando le 16 camere ed il resto dell'occorrente. Ma non sono sicuro che il risparmio sia poi così elevato. Ad ogni modo si tratta di uno strumento pensato per i professionisti del settore, e non è assolutamente un prodotto consumer.
Assieme al set vi è il software che ovviamente gira nel cloud e che permette di montare assieme i flussi MPEG4 delle 16 camere a risoluzione 2K x 2K (150Mbps) o 8K x 8K (600Mbps).
Beh che dire: non vedo l'ora di immergermi nei risultati di questo esperimento!
Il chromecast, d'altro canto, continua a ricevere supporto da tanti produttori di terze parti, come sony, e dagli appassionati sulla rete che pubblicano trucchi o consigli o dagli sviluppatori con le loro tante app. E anche BigG ci mette del suo, con la aggiunta del supporto per YouTube kids al dongle multimediale.
Ma adesso c'è un nuovo nemico molto temibile all'orizzonte, la AppleTV, che va a scontrarsi direttamente con il progetto Androidtv, ma questo sarà oggetto di miei futuri focus...
Bene, e con questo si chiude anche questa puntata!
A presto!